Realizzata grazie al contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’attuale edizione di “Testimoni di pace” sta coinvolgendo sul territorio aretino circa cinquecento alunni: il progetto ha preso il via nel mese di gennaio con laboratori nelle scuole elementari e medie, mentre il prossimo step sarà caratterizzato dall’incontro con gli studenti delle scuole superiori. Ogni appuntamento troverà il proprio cuore in un parallelismo tra le esperienze di chi oggi fugge dai drammi della guerra e di chi ieri ha subito gravi conseguenze e sofferenze durante la Seconda Guerra Mondiale, fornendo agli studenti una conoscenza intellettuale ed emotiva del fenomeno bellico per stimolarne la comprensione e l’empatia. Una particolare attenzione sarà rivolta al tema degli ordigni inesplosi che, anche in tempo di pace, rappresentano un grave pericolo per i civili in caso di ritrovamento, contatto e successivo scoppio: solo nelle colline aretine di San Polo e San Severo, in quest’ottica, sono stati trovati nel corso degli anni oltre mille proiettili a rischio di esplosione. «La memoria dei fatti del passato e la solidarietà verso le sofferenze attuali - aggiunge Domini. - sono importanti per costruire un futuro migliore e, in quest’ottica, la più alta finalità di “Testimoni di pace” è di promuovere percorsi educativi volti a stimolare gli studenti a diventare “agenti attivi dei processi di cambiamento” e “promotori di una cultura della pace”».
Arezzo, mercoledì 8 marzo 2023
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