Il primo impegno di FAP Acli e Tribunale per i Diritti del Malato sarà orientato a fornire una guida ai cittadini per l’abbattimento di questi tempi. Fondamentale, in quest’ottica, è riporre attenzione verso il codice di priorità della prenotazione indicato dal medico curante nella ricetta che spazia dall’urgenza di appuntamento entro settantadue ore fino alla richiesta di esami in centoventi giorni. Una legge nazionale del 1998 prevede che, se i tempi prestabiliti non sono rispettati, il cittadino possa richiedere una visita intramoenia in libera professione con gli stessi costi previsti dal Servizio Sanitario Nazionale in regime ordinario. «L’impegno congiunto - spiega Paolo Formelli della FAP Acli, - sarà di sostenere le attività del Tribunale per i Diritti del Malato e di darne risonanza tra i nostri soci e attraverso i nostri sportelli, indicando le modalità per l’abbattimento delle liste di attesa che limitano l’affermazione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione, creando disparità tra i cittadini che possono e i cittadini che non possono permettersi di ricorrere alla sanità privata. Rilanciamo, dunque, l’urgenza di uno sforzo condiviso per una sanità pubblica, gratuita, universale e umanizzata».
Arezzo, venerdì 31 maggio 2024
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