giovedì 19 novembre 2015

Gioco d'azzardo, i Popolari per Arezzo chiedono nuove regole

AREZZO – Occorre fermezza per risolvere l'emergenza sociale del gioco d'azzardo. I Popolari per Arezzo chiedono all'amministrazione comunale di lanciare un segnale politico forte che testimoni la volontà di combattere il proliferare delle slot machines e dei locali dedicati alle scommesse, in aumento sia in alcune zone del centro cittadino (come Campo di Marte) che nelle periferie. La prospettiva del facile guadagno e del divertimento, infatti, vede sempre più persone cadere in un vortice di dipendenza e di indebitamento, provocando un dramma sociale che mina le famiglie e che, in molti casi, alimenta la criminalità. I Popolari per Arezzo propongono allora alla giunta Ghinelli di affrontare il problema attraverso una triplice azione di sensibilizzazione, regolamentazione ed incentivazione dei commercianti virtuosi. Il primo aspetto fa riferimento alla necessità dell'amministrazione di affiancare il proprio operato a quello di associazioni e di organizzazioni private, come la Caritas, attive nella tutela dell'individuo e nel suo reinserimento sociale.
«Un'attenzione particolare - spiegano i Popolari per Arezzo, - è da rivolgere a quelle zone, spesso in periferia, dove si crea un connubio pericoloso tra le situazioni umane di difficoltà e la presenza di molti locali con spazi dedicati al gioco d'azzardo. La concentrazione di queste attività crea degrado e disagi, dunque l'amministrazione deve avviare una riqualificazione di queste zone e delle periferie attivando nuovi servizi da affiancare all'operato delle associazioni e degli esercizi commerciali già presenti».
In parallelo deve partire una regolamentazione che limiti il gioco d'azzardo solo in alcune fasce orarie. L'esempio è quello della provincia di Vicenza dove cinque Comuni hanno portato avanti una battaglia che prevede la possibilità di scommettere e di utilizzare slot machines solo dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00, con sanzioni fino a 500 euro per i trasgressori. Questa manovra si è unita al parallelo divieto di aprire locali dedicati all'azzardo nelle vicinanze di luoghi sensibili come scuole ed ospedali, scongiurando rischi come quello corso in passato dalla città di Arezzo di vedere degradata piazza Guido Monaco da una sala con slot machines. La terza azione che i Popolari per Arezzo richiedono all'amministrazione è di gratificare gli esercenti che rifiutano il gioco d'azzardo attraverso sgravi fiscali come la riduzione delle aliquote di Imu e Tasi o, per coloro che non hanno l'immobile di proprietà, della tassa sui rifiuti Tari. «Con una manovra di questo tipo - conclude l'associazione, - il Comune accetterebbe una diminuzione degli introiti fiscali ma dimostrerebbe la ferma volontà politica di arginare questa emergenza sociale».

Arezzo, giovedì 19 novembre 2015

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