AREZZO – Un futuro sempre più “green” per il mondo del gioiello. La città di Arezzo diventerà un laboratorio di sperimentazione di una rivoluzionaria tecnologia finalizzata ad alimentare la produzione orafa esclusivamente con idrogeno verde, gettando le basi per procedere verso la decarbonizzazione e verso l’affermazione di processi lavorativi alimentati al 100% da fonti rinnovabili. Il progetto, denominato “Phe4GOLD - Photovoltaic Hydrogen Electrolysis For Gold”, pone le radici nella collaborazione di Graziella Braccialini con BRT Consulting e ha meritato un finanziamento di circa due milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica all’interno del bando Mission Innovation 2.0 del PNRR finalizzato allo sviluppo di tecnologie innovative per aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle materie prime. L’obiettivo è di arrivare a realizzare e validare un ecosistema integrato tra fotovoltaico, idrogeno e immagazzinamento per favorire la transizione energetica nel comparto dell’alta gioielleria, dimostrando la fattibilità di soluzioni a impatto zero applicabili su scala industriale.
Il progetto conoscerà una fase di sperimentazione della durata di diciotto mesi di un’innovativa tecnologia basata su elettrolizzatori a idrogeno completamente alimentati da fonti rinnovabili e specificatamente pensati per le esigenze del settore orafo, con la prospettiva di arrivare ad alimentare la produzione esclusivamente con idrogeno verde. La tecnologia verrà validata direttamente all’interno della Divisione Oro di Graziella Braccialini nella filiera produttiva dei gioielli superleggeri della linea brevettata “Air”. La concretizzazione del progetto è stata possibile in virtù delle professionalità di BRT Consulting di Arezzo che, nel 2023, è stata selezionata dalla Regione Toscana per il progetto “Tech on the road” con cui è volata nella Silicon Valley negli Stati Uniti per presentare le proprie attività di Ricerca e Innovazione ad alcuni tra i principali colossi del mercato mondiale della tecnologia. «La vittoria di questo bando - commenta Emanuele Gori, referente del progetto per Graziella Braccialini, - nasce da un attento lavoro di studio e di ricerca con un team multidisciplinare. Il finanziamento permetterà di studiare un sistema rivoluzionario da applicare in modo concreto al distretto orafo che porterà enormi benefici alle aziende e all’ambiente, aprendo la strada a nuovi standard industriali e a pratiche virtuose che possono essere replicate anche in altri settori che autoconsumano idrogeno».
La valenza di “Phe4GOLD” è stata riconosciuta dal
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che, dopo attenta
valutazione, ha deciso di inserirlo tra i soli undici progetti finanziati a
livello nazionale. Tra le finalità riconosciute rientra il contributo agli
obiettivi globali di decarbonizzazione e di integrazione intelligente delle
fonti rinnovabili, la collaborazione tra imprese tecnologiche e manifatturiere
che rafforza il legame tra innovazione e produzione con benefici sul know-how
nazionale e la riduzione delle emissioni in atmosfera con il conseguente
miglioramento dell’autoconsumo energetico e la diffusione di buone pratiche di
sostenibilità nel distretto orafo. Il progetto “Phe4GOLD” prevede la
collaborazione di quattro aziende in un asse tra Arezzo e Pisa. Oltre a
Graziella Braccialini, parteciperà al progetto l’aretina G-Smart che metterà a
disposizione le proprie competenze nella progettazione e messa a punto di
tecnologie per la gestione di sistemi energetici intelligenti alimentati da
fonti rinnovabili. I laboratori di Crespina Lorenzana della Enapter cureranno
la progettazione e realizzazione degli elettrolizzatori a idrogeno studiati
come un sistema modulare alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili e
specificatamente progettato per la produzione orafa e argentiera, infine la
pisana Zerynth metterà a punto i sistemi di monitoraggio e gli algoritmi di
intelligenza artificiale per la gestione dell’intero sistema. Questo gruppo di
lavoro, coordinato dal dottor Massimo Biribicchi e dall’ingegner Simone
Riceputi di BRT Consulting, vedrà l’apporto tecnico-scientifico del
Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle
Costruzioni della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa, con un team
multidisciplinare guidato dal professor Gabriele Goretti. «Le tecnologie
all’avanguardia - aggiunge il dottor Biribicchi, - il grado di
innovazione, lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, la qualità del gruppo
del lavoro e la sperimentazione direttamente in azienda sono le potenzialità
del progetto riconosciute dal Ministero. Con questo finanziamento potremo
dimostrare concretamente come la transizione energetica possa integrarsi con la
produzione manifatturiera, garantendo sostenibilità, efficienza e un significativo
abbattimento delle emissioni, con nuove prospettive per l’intero comparto orafo
italiano».
Arezzo, mercoledì
17 dicembre 2025
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