AREZZO – Nei giorni scorsi Poste
Italiane ha annunciato la chiusura di circa 120 uffici postali in Toscana, di
cui 14 nella sola provincia di Arezzo: in merito a questo depotenziamento ha
preso posizione l'Unione di Centro aretina che, attraverso Lorenzo Roggi, ha
espresso il proprio rammarico per questa situazione.
«Non si può certo fare una colpa a Poste Italiane di voler migliorare il
proprio margine di profitto e di voler sopprimere gli uffici marginali e meno
utilizzati - spiega Roggi. - Questa
scelta rischia però di contribuire alla desertificazione dei territori montani
di cui è ricca la nostra provincia e alla maggiore inefficienza dei servizi
tradizionali; è inoltre da sottolineare che nei luoghi dove verrà abolito il
servizio sono anche assenti le nuove tecnologie e le linee Adsl, dunque
rischiamo di andare incontro all'emarginazione e all'esclusione sociale di
grandi fasce della popolazione.
Gli anziani, le persone con scarsa mobilità e le
categorie disagiate soffriranno un'incapacità di relazionarsi con l'esterno
dovuta ad un incolmabile gap tecnologico e alla scomparsa di quei servizi che
precedentemente erano ritenuti essenziali. I sindacati, le associazioni di
categoria e gli stessi imprenditori delle vallate aretine hanno tuonato contro
questa razionalizzazione, perché probabilmente andremo incontro ad una
migrazione di pensionati in uffici cittadini già affollatissimi e oberati dal
lavoro oppure ad un deciso abbandono di territori limitrofi ai grandi centri
urbani: tutto questo senza che l'azienda interessata abbia tentato trattative
con le istituzioni locali coinvolte.
Ritengo che ora spetti alla politica il
compito di individuare quelle soluzioni in grado di conciliare il benessere di
una parte, in questo caso di un'azienda, con quello di tutta la collettività: un
Paese con meno province, comuni, prefetture, ospedali, tribunali, scuole e, da
ora, anche meno uffici territoriali, rischia di essere un Paese inesorabilmente
scarnificato, in cui è in discussione anche la stessa tenuta economico-sociale
che ha fatto dell'Italia il luogo in cui prosperava la piccola e media impresa.
Alla luce di tutto questo, facciamo nostra la proposta della Cisl per la
presentazione di un piano di sviluppo e
di rilancio del settore postale e, allo stesso tempo, di un'azione di
trasformazione dei piccoli uffici postali in centri multi-servizi utili alla
comunità, mantenendo il presidio sul territorio e conservando posti di lavoro».
Arezzo, Lunedì 13 Agosto 2012
Uffici Stampa EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
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