AREZZO – Nei giorni scorsi Poste
Italiane ha annunciato la chiusura di circa 120 uffici postali in Toscana, di
cui 14 nella sola provincia di Arezzo: in merito a questo depotenziamento ha
preso posizione l'Unione di Centro aretina che, attraverso Lorenzo Roggi, ha
espresso il proprio rammarico per questa situazione.
«Non si può certo fare una colpa a Poste Italiane di voler migliorare il
proprio margine di profitto e di voler sopprimere gli uffici marginali e meno
utilizzati - spiega Roggi. - Questa
scelta rischia però di contribuire alla desertificazione dei territori montani
di cui è ricca la nostra provincia e alla maggiore inefficienza dei servizi
tradizionali; è inoltre da sottolineare che nei luoghi dove verrà abolito il
servizio sono anche assenti le nuove tecnologie e le linee Adsl, dunque
rischiamo di andare incontro all'emarginazione e all'esclusione sociale di
grandi fasce della popolazione.
Gli anziani, le persone con scarsa mobilità e le
categorie disagiate soffriranno un'incapacità di relazionarsi con l'esterno
dovuta ad un incolmabile gap tecnologico e alla scomparsa di quei servizi che
precedentemente erano ritenuti essenziali. I sindacati, le associazioni di
categoria e gli stessi imprenditori delle vallate aretine hanno tuonato contro
questa razionalizzazione, perché probabilmente andremo incontro ad una
migrazione di pensionati in uffici cittadini già affollatissimi e oberati dal
lavoro oppure ad un deciso abbandono di territori limitrofi ai grandi centri
urbani: tutto questo senza che l'azienda interessata abbia tentato trattative
con le istituzioni locali coinvolte.
Arezzo, Lunedì 13 Agosto 2012
Uffici Stampa EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento