AREZZO – Le istituzioni devono
fare di più per mantenere l'autonomia di Banca Etruria. A sostenerlo sono i
Popolari per Arezzo che non condividono l'atteggiamento eccessivamente
remissivo tenuto dalle amministrazioni locali nei confronti del più importante
istituto di credito cittadino. Al gruppo consiliare appare infatti paradossale
che il Comune, la Provincia e la politica in generale, pur conoscendo la
delicata fase della banca e l'offerta pubblica di acquisto della Popolare di
Vicenza, si siano limitati a dichiarazioni tardive e scontate senza dimostrare di
voler realmente approfondire e comprendere gli sviluppi della situazione. A
nulla, dunque, sembra esser valso lo stimolo dei Popolari per Arezzo che circa
due mesi fa in un'interrogazione avevano chiesto al sindaco e alla politica di intervenire
per cercare di tutelare la presenza dell'azienda bancaria aretina e delle sue
risorse tanto importanti per la crescita economica e sociale del territorio.
«La cessione dell'autonomia dell'ente a favore di territori con economie
concorrenziali rappresenterebbe un grave problema - ricordano i Popolari
per Arezzo. - Arezzo deve continuare a
godere dei centri decisionali della politica creditizia della sua banca: la
possibilità di perdere tale privilegio priverebbe il territorio di un ente che
garantisce investimenti e, soprattutto, che contribuisce alla ricchezza di
famiglie e imprese. Le istituzioni non possono più rimanere mere spettatrici di
fronte alla possibilità che Banca Etruria venga inglobata da soggetti di altre
aree del Paese perché questo comporterebbe interessi e investimenti diversi da
quelli attuali».
Arezzo, martedì 17 giugno 2014
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