La delibera regionale n.776 del 22 giugno aveva previsto la possibilità di ripartenza dei Centri Diurni nel rispetto di un protocollo operativo per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori, dunque la dirigenza della Casa Pia ha presentato un progetto di adeguamento in armonia con le rigide linee guida previste. La richiesta era di favorire la creazione di un ambiente autonomo rispetto al resto della struttura, con la previsione di nuove opere quali due servizi igienici al piano terra, spogliatoi per i dipendenti, la strutturazione di specifici percorsi per l’accesso e l’uscita degli anziani accompagnati, oltre alla riduzione del numero di utenti e alla riorganizzazione del personale per evitare la commistione tra gli addetti al Centro Diurno e gli addetti alla struttura residenziale. Ricevuta l’approvazione, il progetto sarà ora presentato alla Soprintendenza che dovrà valutare e autorizzare i lavori in un edificio di pregio storico e architettonico come quello della Casa Pia, con la speranza di prevedere la riapertura entro la fine del 2020. «Il progetto - commenta Maria Paola Petruccioli, presidente della Casa di Riposo “Fossombroni”, - richiederà un investimento importante in termini economici e riorganizzativi da parte della nostra struttura, ma riteniamo prioritario riattivare il servizio pubblico del Centro Diurno semiresidenziale che fornisce a molte famiglie un luogo protetto per permettere ai loro cari di vivere giornate in compagnia e di svolgere attività stimolanti. L’auspicio è di ottenere in tempi rapidi l’autorizzazione ad iniziare i lavori per poter così procedere ad un ulteriore, graduale, ritorno alla normalità».
Un altro importante progetto presentato alla Soprintendenza fa riferimento alla realizzazione di un secondo ascensore che rappresenta una necessità per facilitare gli spostamenti degli anziani tra i piani della struttura. L’impianto, armoniosamente integrato con la storicità dell’edificio, configura un investimento fortemente voluto dall’attuale consiglio di amministrazione anche per garantire una soluzione in caso di emergenza o di malfunzionamento dell’attuale ascensore, soprattutto in considerazione del fatto che la maggior parte degli ottanta residenti accusano difficoltà di deambulazione. «La priorità della nostra casa di riposo - continua la presidente Petruccioli, - è di agevolare la quotidianità dei propri anziani: il secondo ascensore rappresenta un’opera non più posticipabile soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria in cui un unico impianto risulta assolutamente insufficiente a causa del rispetto delle distanze di sicurezza. Il prossimo step, anche in questo caso, è l’ottenimento del parere favorevole della Soprintendenza, necessario per poter avviare i lavori».
Arezzo, martedì 11 agosto 2020
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