L’hospice aveva trovato una sede a fine 2017 nella palazzina “Calcit” accanto all’ospedale con un investimento di 470.000 euro che aveva permesso di attivare sei posti letto, ma l’emergenza sanitaria ha comportato una riorganizzazione degli spazi dell’ospedale che ha costretto i pazienti ad un rapido e momentaneo trasferimento prima nella residenza assistita in Pescaiola e poi in un’altra struttura. Alla luce di questa situazione, le Acli ribadiscono la necessità di trovare per l’hospice una soluzione definitiva e conforme ai criteri tecnici e strutturali normati dal Ministero e dalla Regione, prevedendo locali capaci di rispondere in maniera adeguata alle esigenze di ospiti e operatori come già richiesto nelle scorse settimane anche dai consiglieri comunali di opposizione Angiolo Agnolucci e Donella Mattesini. «Era veramente necessario trasferire i pazienti dell’hospice e vanificare gli investimenti di pochi anni fa? - chiede Alessandro Polvani, responsabile delle Acli di Arezzo per le politiche sanitarie. - In altri ospedali italiani, infatti, è stata prevista una semplice, efficiente e rigorosa separazione dei percorsi, evitando trasferimenti e depotenziamenti. In secondo luogo ci chiediamo come mai, dopo quasi dieci mesi, non siano state individuate strutture o progetti adeguati a garantire dignità, qualità e futuro certo al fondamentale servizio di fine vita svolto dall’hospice».
La proposta delle Acli è di valutare la possibilità di progettare e costruire un nuovo hospice rispondente alle norme di legge nei pressi del San Donato, per facilitare l’accesso ai servizi e alle cure da parte degli ospiti. La soluzione potrebbe essere rappresentata dalle strutture e dai terreni nei pressi della palazzina “Calcit” che, attualmente in una situazione di degrado e pericolo, ritroverebbero così dignità e tornerebbero al servizio della cittadinanza. «La costruzione di una nuova struttura - aggiunge Luigi Scatizzi, presidente provinciale delle Acli, - rappresenta sicuramente un investimento importante, ma sarebbe caratterizzata da numerosi vantaggi tra cui la riqualificazione di un’area in degrado e la riduzione delle attuali spese di affitto sostenute per ospitare i pazienti dell’hospice. Un’indagine governativa del 2019 ha evidenziato come la Toscana sia tra le regioni dove i posti letto degli hospice sono maggiormente carenti, dunque invitiamo ad una nuova sensibilità politica e sanitaria per riconoscere l’importanza delle cure palliative per i pazienti nel finire della vita e per le loro famiglie».
Arezzo, sabato 2 gennaio 2021
Nessun commento:
Posta un commento