AREZZO – Un approccio olistico per la sedazione naturale dei disturbi del comportamento passando dalla chimica farmacologica alla natura; è questo l’ambizioso obiettivo che ha guidato la Direzione del Distretto Sanitario di Arezzo della ASL Toscana Sud Est e la Casa di Riposo “Fossombroni”, conosciuta come Casa Pia, nella realizzazione di un innovativo progetto per l’utilizzo della stanza Snoezelen o multisensoriale presso lo stesso istituto nel centro storico cittadino.
Le stanze dedicate a questo servizio sono ubicate al piano terzo della Casa Pia che ha messo a disposizione un ambiente di 120 metri quadrati completamente dedicato alla multi-sensorialità. Un progetto che ha visto assieme, oltre alla ASL e all’ASP Fossombroni, l’Ufsmia Salute Mentale Adulti, i Medici di Medicina Generale, il Geriatra Territoriale, il personale infermieristico, gli OSS, gli ADB della struttura, la dott.ssa Silvana Repetti come esperta consulente e la specialistica di Ayurveda Titti Mattesini.
La Casa di Riposo “Fossombroni”, nel cuore di
Arezzo, è una struttura residenziale mista che accoglie adulti inabili, anziani
autosufficienti e non autosufficienti, non altrimenti assistibili a domicilio.
Lo Snoezelen è un approccio nato in Olanda alla fine degli anni ’70 che implica
la realizzazione di attività rilassanti attraverso stimolazioni sensoriali
visive, uditive, olfattive e tattili facilitate dal ruolo funzionale del
personale che partecipa a tali attività. È un progetto che ha molteplici obiettivi:
ridurre i comportamenti disadattavi, aggressività/autolesionismo, aumentare i
comportamenti adattivi (in particolare su abilità di comunicazione); aumentare
il benessere psico-fisico; potenziare le esperienze relazionali positive tra
caregiver e utenti. Il percorso, inoltre, ha la finalità di aumentare il
benessere degli utenti tramite una diminuzione dell’assunzione di farmaci, nel
caso in cui possano essere sostituiti da un’alternativa naturale come gli oli
essenziali.
«La nostra volontà - commenta la presidente
Debora Testi, Casa di Riposo “Fossombroni”, - è di porre i nostri spazi a
disposizione dei bisogni socio-sanitari della città. La stanza multisensoriale
rappresenta uno dei fiori all’occhiello della nostra struttura che, allestita
su intuizione del nostro direttore Stefano Rossi insieme alla dottoressa
Silvana Repetti, permette a utenti con disturbi psichiatrici di ottenere
concreti benefici attraverso stimolazioni multi-sensoriali. Negli ultimi anni,
a causa dell’emergenza sanitaria, non abbiamo potuto valorizzare questo
ambiente, ma questo progetto condotto con un’innovativa visione olistica è
animato dalla volontà di tornare ad aprire questi spazi anche per pazienti
esterni al nostro istituto».
«Non è trascorso neppure un anno da quando la Rsa
Fossombroni dovette affrontare, come tante altre strutture assistenziali per
anziani, un importante focolaio Covid, afferma Evaristo Giglio direttore della
zona distretto ASL di Arezzo; oggi l’ASP si rilancia con un progetto ambizioso,
aprendo ai suoi ospiti, e non solo, una stanza multisensoriale pensata per i
disturbi dello spettro autistico e tutte le disabilità intellettive ma che si
propone anche di accogliere altre
tipologie di alterazioni cognitivo-comportamentali. Il progetto ha ora
bisogno, prima di tutto, di formare un gruppo di operatori della struttura in
grado di valutare le condizioni ai fini dell'accessibilità e
dell'accompagnamento nel percorso presso la stanza multisensoriale e stiamo
lavorando in quella direzione.»
«Una sperimentazione di grandissimo livello -
dichiara il vicesindaco Lucia Tanti, - che pone la Casa Pia tra le strutture
all’avanguardia e che dimostra come questa Istituzione si stia qualificando
come un punto di riferimento delle politiche dedicate alla terza età. Un’ulteriore
prova di come questi nostri enti stiano ritrovando ed affermando la loro
identità di “nave scuola”».
Il vero carattere innovativo del progetto è
rappresentato dal potenziamento dei benefici della stanza Snoezelen attraverso
il ricorso all’Ayurveda che, basandosi sull’osservazione fisica, è orientata a
prevenire e intervenire sui bisogni fisici e mentali degli ospiti anche in
assenza di comunicazione, con un affiancamento alle terapie tradizionali con
oli essenziali da somministrare all’insorgere dei sintomi o in prevenzione per
una maggiore accoglienza e integrazione nell’ambiente dell’ospite, oltre a
prevedere esercizi olistici con pazienti autosufficienti. Dal mese di giugno prenderà il via il
percorso di formazione per questo progetto, poi a settembre partirà la
sperimentazione con 10 pazienti (sedute da lunedì al sabato di un’ora
ciascuna). Al termine la stanza sarà gratuitamente messa a disposizione di
tutte le associazioni bisognose della città e del territorio.
«La nostra volontà - commenta la presidente
Debora Testi, Casa di Riposo “Fossombroni”, - è di porre i nostri spazi a
disposizione dei bisogni socio-sanitari della città. La stanza multisensoriale
rappresenta uno dei fiori all’occhiello della nostra struttura che, allestita
su intuizione del nostro direttore Stefano Rossi insieme alla dottoressa
Silvana Repetti, permette a utenti con disturbi psichiatrici di ottenere
concreti benefici attraverso stimolazioni multi-sensoriali. Negli ultimi anni,
a causa dell’emergenza sanitaria, non abbiamo potuto valorizzare questo
ambiente, ma questo progetto condotto con un’innovativa visione olistica è
animato dalla volontà di tornare ad aprire questi spazi anche per pazienti
esterni al nostro istituto».
«Non è trascorso neppure un anno da quando la Rsa
Fossombroni dovette affrontare, come tante altre strutture assistenziali per
anziani, un importante focolaio Covid, afferma Evaristo Giglio direttore della
zona distretto ASL di Arezzo; oggi l’ASP si rilancia con un progetto ambizioso,
aprendo ai suoi ospiti, e non solo, una stanza multisensoriale pensata per i
disturbi dello spettro autistico ma che si propone anche di accogliere
altre tipologie di alterazioni
cognitivo-comportamentali. Il progetto ha ora bisogno, prima di tutto, di
formare un gruppo di operatori della struttura in grado di valutare le
condizioni ai fini dell'accessibilità e dell'accompagnamento nel percorso
presso la stanza multisensoriale e stiamo lavorando in quella direzione.»
«Una sperimentazione di grandissimo livello - dichiara
il vicesindaco Lucia Tanti, - che pone la Casa Pia tra le strutture
all’avanguardia e che dimostra come questa Istituzione si stia qualificando
come un punto di riferimento delle politiche dedicate alla terza età.
Un’ulteriore prova di come questi nostri enti stiano ritrovando ed affermando
la loro identità di “nave scuola”».
Il vero carattere innovativo del progetto è
rappresentato dal potenziamento dei benefici della stanza Snoezelen attraverso
il ricorso all’Ayurveda che, basandosi sull’osservazione fisica, è orientata a
prevenire e intervenire sui bisogni fisici e mentali degli ospiti anche in
assenza di comunicazione, con un affiancamento alle terapie tradizionali con
oli essenziali da somministrare all’insorgere dei sintomi o in prevenzione per
una maggiore accoglienza e integrazione nell’ambiente dell’ospite, oltre a
prevedere esercizi olistici con pazienti autosufficienti. Dal mese di giugno prenderà il via il
percorso di formazione per questo progetto, poi a settembre partirà la
sperimentazione con 10 pazienti (sedute da lunedì al sabato di un’ora
ciascuna). Al termine la stanza sarà gratuitamente messa a disposizione di
tutte le associazioni bisognose della città e del territorio.
Arezzo,
giovedì 12 maggio 2022
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