AREZZO – Un servizio di Educativa Domiciliare Territoriale per giovani e adulti con disturbi del neurosviluppo. Ad averlo attivato è l’Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi che ha strutturato un nuovo progetto per andare a prevedere interventi a supporto e sviluppo di abilità nelle diverse aree della vita quotidiana in persone con età tra i quattordici e i sessantacinque anni.
Il servizio sarà strutturato attraverso percorsi personalizzati tenuti da psicologi, educatori e vari professionisti sociosanitari finalizzati a fornire una preparazione alla vita indipendente a seconda degli specifici bisogni di ogni utente in ambiti quali il lavoro, il tempo libero, l’autonomia domestica, l’inclusione nella comunità o le relazioni affettive. «La volontà - spiega il dottor Fabrizio Giorgeschi, direttore dei servizi sociosanitari per la disabilità dell’Istituto di Agazzi, - è di proporre interventi socio-educativi e socio-formativi individuali o in piccolo gruppo, a partire da desideri, preferenze e bisogni delle persone con disabilità e dei loro familiari, con carattere permanente o determinato temporalmente. Il servizio è finalizzato a fornire un supporto concreto per acquisire nuove capacità per perseguire il Progetto di Vita e l’affermazione dei diritti delle persone coinvolte».
Il
progetto, frutto della decennale esperienza nell’ambito della disabilità
dell’Istituto di Agazzi, sarà coordinato dalla psicologa Ginevra Corsani e
verrà strutturato attraverso una doppia linea operativa. La prima fa
riferimento all’Intervento Territoriale per facilitare
l’inclusione sociale e la piena partecipazione dell’utente nella comunità attraverso
lo sviluppo di nuove competenze e autonomie, mentre l’Intervento Domiciliare ha
lo scopo di aiutare la persona a sviluppare le abilità per una residenzialità
indipendente anche nell’ottica del “dopo di noi”. Questo servizio va ad
aggiungersi alle altre attività condotte dall’Istituto di Agazzi tra centri
diurni, appartamenti e residenze sanitarie per persone con disabilità
intellettive e disturbo dello spettro autistico per garantire il fondamentale
diritto a una vita di qualità, partecipata e inclusa nella comunità, con il
maggior livello di autonomia e autodeterminazione possibile. L’accesso
al servizio potrà avvenire su segnalazione da parte dell’interessato o della
sua famiglia, dell’assistente sociale o del case manager di riferimento della Asl
di provenienza. «Questi
nuovi percorsi - aggiunge il dottor Giorgeschi, - testimoniano
la nostra attenzione verso la preparazione alla Vita Indipendente attraverso la
deistituzionalizzazione di persone con disabilità che risiedono in istituto e la
non istituzionalizzazione di persone che fuoriescono dal nucleo di origine per
andare a vivere da sole. Il tutto, finalizzato al raggiungimento
di diversi obiettivi tra cui il miglioramento della
qualità di vita e il benessere della persona e della sua famiglia, andando ad
accrescere consapevolezza, autonomie e capacità in vari ambiti».
Arezzo,
venerdì 4 ottobre 2024
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