La prima introduzione storica, tenuta da Gianpaolo Barbagli (socio-fondatore della Società Storica Aretina), ha raccontato i bombardamenti del dicembre del 1943 che trasformarono Arezzo in una città fantasma, lasciando un’eredità di morti, feriti e devastazioni. Il convegno, aperto dai saluti delle autorità civili e militari, ha dunque permesso di fare luce sugli esiti della guerra sulle comunità locali e su una pagina di storia recente del territorio che non viene raccontata dai libri di scuola ma che, come testimoniato dalle parole dei relatori, ha avuto conseguenze sui successivi sviluppi sociali, civili ed economici della città. «Il 2 dicembre 1943 - ha ricordato Ulisse Domini, presidente dell’ANVCG, - si verificarono due bombardamenti sulla città cha causarono 179 morti e circa 300 feriti, determinando uno sfollamento generale da Arezzo verso le campagne. Qui la sorte dei civili è stata ancora peggiore a causa delle rappresaglie naziste lungo la Linea Gotica che causarono stragi ed eccidi. La nostra Provincia contò oltre mille vittime civili: la volontà della nostra associazione è di omaggiarne la memoria e di rendere omaggio al loro sacrificio».
Un
particolare focus è stato poi orientato verso il tema degli ordigni bellici
inesplosi che, a distanza di ottantuno anni, continuano tuttora a rappresentare
un grave pericolo a causa degli improvvisi scoppi che comportano incidenti e
mutilazioni: ogni anno, in Italia, vengono ritrovati oltre sessantamila pezzi
tra granate, esplosivi, colpi di artiglieria e munizioni, dunque il convegno ha
rappresentato un’occasione per illustrare agli studenti come riconoscerli e
cosa fare in caso di rinvenimento. Queste tematiche sono state trattate da
Giovanni Lafirenze (responsabile nazionale del dipartimento ordigni bellici
inesplosi dell’ANVCG) e da Daniele Testi (presidente del Museo “Quelli della
Karin”). L’impegno dell’ANVCG nella formazione delle giovani generazioni
proseguirà ora con i laboratori “Al servizio del domani” che, a inizio 2025,
faranno tappa in scuole di diverso grado per approfondire ulteriormente le
tematiche del convegno attraverso le parole dei testimoni delle guerre di ieri
e di oggi. Questo progetto rivolgerà attenzione verso anche verso l’importanza
del volontariato come forma di servizio alla comunità e al territorio,
sensibilizzando gli alunni a dedicare il loro tempo alle diverse associazioni locali
con l’obiettivo di costruire un domani migliore. «Rivolgersi agli studenti è
prioritario per la nostra associazione - ha continuato Domini, - soprattutto
per promuovere una corretta informazione sugli ordigni inesplosi per garantire
la loro sicurezza e per prevenire il rischio di incidenti connessi ai tanti
ritrovamenti avvenuti, nel corso dei decenni, anche nella nostra Provincia. Riteniamo
importante che le giovani generazioni conoscano le conseguenze delle guerre di
ieri e di oggi dove i civili ogni giorno ed in gran numero perdono la loro vita,
diventando così ancor più consapevoli dell’urgenza di un impegno comune per
costruire una cultura di pace».
Arezzo, martedì 3 dicembre 2024
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