Il trasferimento della nuova sede rappresenta un traguardo storico per le Acli che, dopo quarantatre anni in via Guido Monaco, possono ora fare affidamento su uno spazio moderno, accogliente, accessibile e polifunzionale sviluppato su cinquecento metri quadrati che andranno a ospitare tutte le attività associative e tutti i servizi rivolti alla cittadinanza. Un importante passo in avanti è collegato alla stessa collocazione dei nuovi locali che si trovano al piano terra, senza barriere architettoniche, con ampio parcheggio e facilmente raggiungibili anche con mezzi pubblici. «L’inaugurazione di una sede - commenta Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, - è un traguardo che dimostra la crescita dell’associazione e, soprattutto, che testimonia l’impegno nello svilupparne ulteriormente le attività, andando a creare un luogo moderno e accogliente al servizio del sistema aclista e dell’intera città. Le Acli di Arezzo, in quest’ottica, sono un modello per la qualità dei servizi, per l’attenzione orientata verso le questioni sociali e politiche del Paese, e per l’organizzazione di iniziative con cui promuovere aggregazione, confronto e riflessione».
La
giornata di festa, aperta dal saluto del presidente provinciale Luigi Scatizzi,
ha trovato il proprio cuore nel taglio del nastro alla presenza dei rappresentanti
di istituzioni e associazioni locali che è stato seguito da un momento di
preghiera e benedizione da parte di monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di
Arezzo-Cortona-Sansepolcro. La giornata è poi proseguita con la visita ai nuovi
locali che diventeranno il cuore operativo e direzionale dell’intera attività
delle Acli di Arezzo a partire dallo sviluppo associativo e dai servizi che
comprendono il Caf Acli, il Patronato Acli, il sindacato di anziani e
pensionati FAP Acli, l’US Acli e lo Sportello Famiglia. La cerimonia di
inaugurazione ha trovato infine il proprio epilogo nella consegna dei
riconoscimenti ad alcuni personalità che hanno contribuito allo sviluppo
dell’associazione e all’inaugurazione della nuova sede, dimostrando vicinanza e
attenzione alle attività. «La dimensione associativa interpretata dalle Acli
- aggiunge il vescovo Migliavacca, - offre una particolare attenzione al
mondo del lavoro sia per quanto riguarda le necessità dei lavoratori e degli
imprenditori e la qualità delle produzioni, senza mai dimenticare la dimensione
sociale. È un’attenzione necessaria in un tempo in cui il mondo del lavoro vive
un passaggio di fatica, difficoltà, competizione, studio di nuove strategie e
rinnovamento. Allora, l’impegno di tanti in una prospettiva cristiana, secondo
la dottrina sociale della Chiesa, offre quello sguardo che nasce dal Vangelo e
quindi nasce dall’amore per la dignità dell’uomo e per l’uomo. Per questo
occorrono anche spazi, ambienti e riferimenti, ed è qui che si colloca
l’importanza di una sede come quella che viene inaugurata e che potrà
contribuire a dare sempre rinnovato slancio alle Acli».
I
festeggiamenti per la nuova sede hanno anche rappresentato il momento per
inaugurare il percorso celebrativo degli ottanta anni di attività delle Acli di
Arezzo che coincidono anche con l’ottantesimo anniversario del Patronato Acli
di Arezzo e con il venticinquesimo anniversario del Caf Acli di Arezzo. Per
l’intero 2025, in quest’ottica, verrà previsto un calendario di appuntamenti
che, identificato dallo slogan “Pace, Lavoro, Democrazia” per sintetizzare tre
capisaldi che identificano da sempre le Acli, troverà il proprio fulcro nella
festa provinciale in programma venerdì 11 e sabato 12 luglio a Ponticino quando
saranno organizzati dibattiti, promossi spettacoli e allestita una mostra
fotografica e documentaria dedicata alla storia dell’associazione in terra
d’Arezzo. «La nuova sede del sistema Acli di Arezzo - conclude il presidente
provinciale Scatizzi, - deve servire a un rilancio dello spirito cristiano
di solidarietà e comunità all’interno delle strutture associative, che a volte
sembra smarrirsi negli assetti organizzativi che impediscono una visione d’insieme
nella giustizia e nell’equità. Vorrei sottolineare l’importanza della componente
del volontariato interno alle Acli che, a volte non ben compresa, ha sempre
operato sia sotto l’aspetto lavorativo che politico. L’auspicio è che l’opportunità
della nuova, moderna e funzionale sede provinciale del sistema, possa favorire un
parallelo rilancio dello spirito di comunità e non, invece, momenti di
ulteriore difficoltà. Serve rafforzare il concetto del “prendersi cura” che
anima l’azione del volontariato: dopo i muri, ricreiamo gli aclisti».
Arezzo, sabato 29 marzo 2025
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