sabato 9 giugno 2012

Le istituzioni devono intervenire per alleviare la sofferenza del mercato del lavoro aretino

AREZZO – Il mercato del lavoro della provincia di Arezzo è sempre più in difficoltà. Questa considerazione emerge dalla lettura dei dati presentati dall'assessore provinciale al lavoro Carla Borghesi e contenuti nel rapporto dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro: il calo dell'occupazione e l'esponenziale aumento della disoccupazione sono due dati allarmanti per il futuro economico e sociale del territorio aretino. 
Alla luce di tutto questo, Giuseppe Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, sostiene la necessità di un deciso intervento da parte di tutte le istituzioni per arginare il problema promuovendo corsi di formazione efficaci volti alla creazione di manodopera per i settori dove c'è maggior bisogno. Solo un'attenta analisi del mercato del lavoro potrà permettere di arginare l'aumento della disoccupazione e di sperare in un rilancio dell'economia. 
«Purtroppo le istituzioni continuano ad investire poco sulle analisi del mercato del lavoro, sulla formazione e sulla crescita - spiega Matteucci. - I dati presentati dall'assessore Borghesi sono preoccupanti perché indicano un esponenziale aumento di gente in cerca di lavoro, di disoccupati e di cassaintegrati: in una situazione del genere tutti gli sforzi dell'intera amministrazione pubblica, dal governo al più piccolo dei comuni, dovrebbero volgere verso il lavoro, il sociale e i giovani. È vero che la Provincia ha promosso molti corsi di formazione e tirocini, ma sarei curioso di sapere in quanti tra coloro che li hanno frequentati hanno effettivamente trovato un lavoro. Il problema è che tali corsi vengono spesso organizzati senza conoscere la reale situazione del mercato del lavoro, investendo denaro pubblico per settori in cui probabilmente non c'è richiesta di manodopera. Se riteniamo che la priorità sia di mettere in contatto chi cerca il lavoro e chi lo offre, le istituzioni dovrebbero creare una rete di rapporti con le varie aziende del territorio e promuovere corsi di formazione mirati per le professioni dove c'è maggior bisogno. Dal momento che una vera e propria analisi del mercato del lavoro non è mai stata fatta, non possiamo sapere quali sono le professionalità e i settori dove c'è bisogno e dunque assistiamo ad uno spreco di finanziamenti per mestieri in cui il mercato è già saturo. Per creare posti di lavoro e per far ritrovare la fiducia nelle persone è necessario che la Provincia e gli altri enti permettano alla domanda di incontrare l'offerta e che, di conseguenza, avviino corsi di formazione mirati per professioni che possano assicurare una futura occupazione».

Arezzo, Domenica 10 Giugno 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
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