venerdì 15 giugno 2012

L'Udc aretina deve investire sui propri giovani

AREZZO – Un importante appuntamento per far fronte all'attuale situazione politica locale e per dare ulteriore spazio ai giovani: Sabato 16 Giugno è in programma il congresso comunale dell'Unione di Centro, un'occasione preziosa che il partito aretino sfrutterà per ripartire dalla base, dai singoli tesserati, e per riunire tutte le proprie forze in vista dei prossimi passaggi politici. Alla vigilia del congresso, Luigi Scatizzi, ex segretario comunale dell'Udc e consigliere comunale del Nuovo Polo per Arezzo (la forza politica che unisce l'Udc a Futuro e Liberà e ad Alleanza per l'Italia), illustra le proprie idee sull'impronta di rinnovamento che dovrà assumere l'appuntamento congressuale.
«In questo congresso, che simboleggia un importante momento di democrazia interna, il partito deve puntare su un forte rinnovamento anagrafico e di presenze - spiega Scatizzi. - Dobbiamo investire sulle leve più giovani, quelle che sono chiamate a rimediare ai danni prodotti dalle generazioni che finora hanno occupato il potere e che hanno compromesso il loro stesso avvenire. Le nuove leve avranno idee ed energie per pensare agli altri e si lasceranno alle spalle le vecchie categorie politiche e gli assurdi preconcetti e steccati esistiti fino a questo momento: anche ad Arezzo abbiamo un bel numero giovani animati da tanta passione e da tanta determinazione, dunque è necessario che il partito punti con fermezza su di loro per ritrovare freschezza ed entusiasmo». 
Allargando lo sguardo all'attuale situazione politica nazionale, Scatizzi afferma la necessità di un ritorno della politica sui binari della moralità e della legalità, l'unica strada perché il Paese si risollevi e le istituzioni ritrovino credibilità. «In questi giorni in Parlamento si è discusso del Disegno di Legge sulla corruzione - conclude. - Personalmente approvo questo progetto perché ritengo che la corruzione sia una delle cause alla base del disastro economico e finanziario del nostro sistema amministrativo. Oltre all'azione legislativa deve riprendere una forte opera educativa perché i cittadini comprendano che la legalità è parte integrante della cultura e della civiltà di un popolo e non un impaccio o un orpello che si addice solo a persone "poco furbe". La scuola e la stessa società, già nei piccoli gesti quotidiani e partendo dal livello locale, devono trasmettere ai giovani e agli stranieri questo concetto: dal pieno recupero della legalità e dal rigore morale passano il futuro e l'integrità del nostro Paese e del nostro territorio».
                                                                                                                            
Arezzo, Venerdì 15 Maggio 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
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