AREZZO – Un confronto a più voci per affrontare l’emergenza Alzheimer e per rafforzare la rete di servizi sul territorio. L’appuntamento è fissato per giovedì 18 settembre, alle 18.00, quando la Sala Rosa del Comune di Arezzo ospiterà il convegno “Alzheimer, vietato abbandonare le famiglie” che riunirà istituzioni, medici, associazioni, operatori sanitari e caregiver per affrontare le sfide di una patologia sempre più diffusa e impattante sulla vita non solo dei pazienti ma anche dei familiari che, ogni giorno, affrontano situazioni di solitudine, fragilità e bisogno. L’evento è stato voluto e organizzato da Antonio Rauti che, nel corso della sua esperienza da consigliere con delega al sociale della Casa di Riposo “Fossombroni”, ha toccato con mano le difficoltà quotidiane nella cura di una persona con Alzheimer e le criticità collegate alla carenza di posti letto, di risorse e di competenze adeguate, appurando l’urgenza di costruire una rete di sostegno coordinata e continuativa tra soggetti pubblici e privati.
Il convegno, aperto alla partecipazione e al contributo dell’intera cittadinanza, cade simbolicamente alla vigilia della trentaduesima Giornata Mondiale dell’Alzheimer e proporrà un’alternanza di voci per approfondire questa malattia con una visione completa e interdisciplinare che spazia dall’aspetto medico alla dimensione sociale e psicologica. Il programma, introdotto dalle parole di Rauti e coordinato dal giornalista Luca Caneschi, prevederà gli interventi del dottor Piero Coleschi (primario di neurologia dell’ospedale San Donato), della dottoressa Valentina Nidiaci (neurologa), di Lucia Tanti (vicesindaco del Comune di Arezzo), di Guido Pratesi e di Stefano Rossi (rispettivamente presidente e consigliere dell’ARET ASP - Associazione Regionale Toscana delle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona), di Debora Testi (presidente della Casa di Riposo “Fossombroni”), di Silvana Repetti (presidente dell’AIMA - Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) e delle psicologhe Elisa Sandroni ed Erika Picchi. Criticità e soluzioni emerse nel corso del pomeriggio verranno poi sintetizzate in una lettera a firma dello stesso Rauti indirizzata alla futura amministrazione della Regione Toscana con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui bisogni reali delle famiglie e di far partire da Arezzo un virtuoso percorso per avviare politiche concrete e strutturali per affrontare l’emergenza Alzheimer. «L’Alzheimer - ricorda Rauti, - è la più comune forma di demenza con 700.000 casi solo in Italia e 85.000 in Toscana, configurandosi come una patologia destabilizzante per i pazienti ma anche per i familiari a causa delle situazioni di difficoltà e solitudine. Nonostante questi numeri e queste caratteristiche, registriamo una carenza di posti letto nelle strutture pubbliche, scarse risorse a disposizione delle amministrazioni per affrontare il problema e insufficienti supporti per caregiver e familiari. È l’ora, dunque, di cambiare rotta per garantire assistenza qualificata, continuità di cura e un sostegno umano all’insegna di dignità e speranza».
Arezzo,
martedì 16 settembre 2025
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