L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Arezzo Comunità con Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi, All Stars Arezzo Onlus e PB73, ma la volontà sarà di coinvolgere le istituzioni, le cooperative, il terzo settore, le associazioni di volontariato, le realtà socio-sanitarie, le famiglie e il mondo sportivo, lavorativo, scolastico e turistico per concretizzare una comunità sempre più inclusiva e a misura di tutti. «Abbiamo promosso molti progetti e iniziative per permettere ad Arezzo di diventare una città accogliente e inclusiva - spiega Lucia Tanti, presidente della Fondazione Arezzo Comunità, - dunque il percorso CAD sarà ora un’occasione per ottenere una valutazione oggettiva e imparziale su questo operato e, soprattutto, per individuare margini di miglioramento e nuove strategie condivise dall’intera comunità».
Prospettive,
opportunità e fasi del CAD sono state presentate nel corso di un convegno
ospitato da palazzo Fossombroni alla presenza anche di Roberto Franchini e di
Dalila Raccagli, rispettivamente direttore scientifico e coordinatrice del
progetto a livello nazionale. L’intero percorso, promosso in collaborazione con
Intesa San Paolo, sarà finalizzato a supportare in un’ottica di
co-programmazione le comunità e i territori per stilare un quadro reale della
situazione delle persone con disabilità nei loro contesti di vita, promuovendo
anche un confronto diffuso in tutta la penisola per dar vita a processi di
apprendimento reciproci e di sviluppo complessivo. Tre saranno i principali
obiettivi perseguiti nei prossimi mesi per rendere più inclusiva la città di
Arezzo: organizzazione di percorsi di formazione e sensibilizzazione sulla
disabilità, promozione di sinergie tra le realtà pubbliche e private
interessate dall’ambito della disabilità, e attuazione di progetti per una
maggior autorappresentazione e autodeterminazione delle persone con disabilità
perché siano ancora più titolari del loro progetto di vita. «Arezzo
diventerà un laboratorio per generare modelli di reale inclusione -
aggiunge il dottor Fabrizio Giorgeschi, direttore sociosanitario dell’Istituto
di Agazzi, - puntando su una cultura condivisa della disabilità che
coinvolga attivamente tutti gli attori del territorio. Questo progetto
permetterà di ascoltare i bisogni oggettivi, superare le barriere culturali e
strutturali ancora presenti, e costruire percorsi di autonomia e partecipazione
che rendano ogni cittadino parte integrante e protagonista della comunità».
Arezzo, sabato 17 maggio 2025
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