Il progetto verrà sviluppato attraverso l’attivazione di focus group dove saranno coinvolti i diversi stakeholder collegati all’ambito della disabilità tra cui rientrano istituzioni, cooperative, terzo settore, associazioni di volontariato, realtà socio-sanitarie e famiglie, andando a comprendere anche il mondo sportivo, lavorativo, scolastico e turistico. Questi incontri permetteranno di condurre un’analisi scientifica della società per valutare le opportunità offerte dal territorio in diverse aree, facendo così emergere gli ambiti meno inclusivi e gettando le basi per avviare un percorso virtuoso orientato al miglioramento. Tra gli ambiti da analizzare rientreranno, ad esempio, la scuola, l’inclusione lavorativa, le attività sportive, le reti di supporto alla famiglia, l’accessibilità alle istituzioni, la presenza di abitazioni a supporto della vita indipendente, la possibilità di usufruire di trasporti facilitati o di percorsi sanitari abilitati. L’obiettivo dell’intero percorso, dunque, è di generare modelli di reale inclusione attraverso una doppia azione di formazione e di costruzione sociale, permettendo così alla città di Arezzo di poter ottenere il marchio “CAD - Comunità Amiche della Disabilità”. «Costruire e far crescere una cultura che permetta di guardare alla disabilità in maniera innovativa, creare una costante attenzione sui diritti e le autonomie delle persone con disabilità è uno degli impegni della Fondazione Arezzo Comunità - commenta la presidente Lucia Tanti. - È per questo motivo che accogliamo e promuoviamo con convinzione il progetto “CAD - Comunità Amiche della Disabilità” nella certezza che un confronto comunitario su questi temi possa aprire nuovi orizzonti e far nascere importanti opportunità».
Arezzo, martedì 6 maggio 2025
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