AREZZO – Votare al referendum è un dovere di ogni cittadino per contribuire, attivamente, alle sorti del Paese su tematiche di centrale importanza. A sostenerlo sono le Acli di Arezzo che, in vista del voto di domenica 8 e lunedì 9 giugno, ricordano l’importanza del contributo individuale di ciascun elettore alla consultazione popolare promossa su lavoro e cittadinanza, andando dunque a valorizzare questo strumento di democrazia diretta come opportunità di partecipazione con cui richiedere interventi diretti al legislatore. L’invito al voto mosso dall’associazione, dunque, è valido a prescindere dalle scelte personali relative ai cinque quesiti referendari perché si tratta comunque di un veicolo di riflessione, confronto e consolidamento del legame tra cittadini, istituzioni e Costituzione.
Le Acli di Arezzo condividono le indicazioni emerse dalla direzione aclista nazionale a favore del “Si” per il voto per abbreviare i tempi per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri non dell’Unione Europea dopo cinque anni di residenza, con la volontà di muovere un deciso passo per approfondire la questione dell’integrazione dei migranti nel corpo politico e sociale del Paese. Sugli altri quattro quesiti collegati all’ambito del lavoro, l’associazione non fornisce indicazioni di voto dal momento che il referendum abrogativo non è ritenuto lo strumento adatto per temi tanto delicati quali il reintegro nel posto di lavoro delle persone licenziate in modo illegittimo, il risarcimento dei lavoratori licenziati illegittimamente nelle piccole imprese, l’abolizione dell’indiscriminato utilizzo dei contratti a termine e la definizione della responsabilità solidale tra appaltatore e sub-appaltatore in caso di infortuni o incidenti sul lavoro. Il referendum, comunque, è ritenuto una valida occasione per avviare dibattito e proposte per rimettere al centro della politica le questioni di qualità e dignità del lavoro. «Le Acli invitano comunque a votare ai referendum sul lavoro per rafforzare l’attuazione della Costituzione - ribadisce il presidente provinciale Luigi Scatizzi. - Il mondo del lavoro è in crisi: aumentano incidenti mortali, sfruttamento, diseguaglianze e nuove povertà che minano il futuro di giovani e famiglie. È urgente garantire sicurezza, salario dignitoso, servizi pubblici accessibili e tempi di vita equi. Il lavoro è creato per l’uomo e non l’uomo per il lavoro, dunque non può essere causa di ingiustizia e frustrazione. Partecipare al referendum è, oggi come non mai, un atto di democrazia e di cittadinanza attiva».
Arezzo, mercoledì
4 giugno 2025
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