domenica 2 settembre 2012

Arezzo soddisfa tutti i requisiti per rimanere autonoma


AREZZO – Il Comitato Provinciale dell'Unione di Centro si è riunito straordinariamente Giovedì 30 Agosto per discutere dei nuovi assetti della  provincia. Nei mesi scorsi l'Udc si è battuta in Parlamento per  l'abolizione delle province, ritenendola un'ottima occasione per  semplificare la burocrazia e per tagliare le spese, ma la spending review approvata non  ha soppresso le province, ma le ha riorganizzate accorpando quelle che non  soddisfano determinati parametri.
Alla data dell'emanazione della legge, la Provincia aretina soddisfa i parametri indicati in quanto a popolazione (350.000  abitanti) e dimensione (2.500 kmq), dunque non avrebbe  da preoccuparsi, forte, tra l'altro, della previsione che,  in caso di accorpamento, il capoluogo sia la città con il maggior  numero di abitanti (quindi Arezzo). Oltre a questo è da considerare che Arezzo mette insieme il 47% delle esportazioni della Toscana del Sud ed ha un Pil doppio rispetto alle città di Siena e Grosseto messe insieme. Quella che si gioca è una grande partita politica, perché altrimenti non sarebbe possibile avere incertezze sul capoluogo del nuovo ambito provinciale, salvo non si vogliano far prevalere interessi particolari e di potere nell'ambito della Regione Toscana.
Purtroppo da ben 8 anni Arezzo non ha un assessore in Giunta Regionale (Siena al contrario ne esprime ben 2) e, di conseguenza, su Siena è stata costruita l'area vasta mentre Arezzo è stata persino esclusa dalla commissione regionale che dovrà proporre il nuovo assetto delle province. Perché tutto questo? Quale è il prezzo del silenzio di buona parte della classe dirigente aretina del Pd? L'Udc della provincia di Arezzo ritiene importante la  posizione attualmente assunta dal sindaco di Arezzo Fanfani che, tuttavia, non deve avere sbavature o tentennamenti, altrimenti potrebbe essere interpretata come una mera azione di propaganda politica. Il compito che si è assunto il sindaco Fanfani non può esaurirsi infatti  con il solo colloquio con il presidente della regione Toscana Rossi: i  rappresentanti della città devono coinvolgere tutte le istituzioni e per questo motivo Simon Pietro Palazzo e Luigi Scatizzi, rispettivamente nostri capogruppo in Provincia e in Comune, hanno proposto la  convocazione dei rispettivi consigli di appartenenza per prendere una posizione forte ed unanime sul riassetto delle province. Ben vengano anche iniziative che coinvolgono il tessuto sociale e associativo della provincia, ma la politica deve riprendere la guida del processo di rappresentanza dei legittimi e vitali interessi del territorio che rappresenta. Arezzo non può perdere la propria autonomia: in termini di semplificazione che funzionalità avrebbe una macroprovincia grande quanto mezza  Toscana e costruita unicamente per desiderio di qualcuno? L'Udc metterà in campo ogni iniziativa per rendere l'opinione pubblica cosciente del danno che si sta perpetrando nei  confronti del nostro territorio.

Arezzo, Domenica 2 Settembre 2012

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