domenica 16 settembre 2012

Il Comune riorganizzi il sistema delle società partecipate


AREZZO – Nel Comune di Arezzo proliferano le società partecipate. Uno studio dell'Unione di Centro regionale ne ha contate ben 67, un numero elevato che implica notevoli costi per il loro mantenimento e per i loro consigli di amministrazione. In un'ottica di riorganizzazione e di riduzione delle spese, si rende necessaria una decisa azione di razionalizzazione di questi enti: a sostenerlo è Luigi Scatizzi, consigliere comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che chiede di affrontare il problema ripensando la gestione e la stessa esistenza di alcune partecipate. «Il numero di queste società è davvero significativo - spiega Scatizzi. - Solo ad Arezzo ne esistono 67, un numero che, moltiplicato per tutti i capoluoghi di provincia e per i comuni non capoluogo, mostra un fenomeno di notevoli proporzioni che determina ingenti costi per ogni contribuente. Queste partecipate sono spesso tenute in vita solo per assegnare poltrone o per collocare la classe politica in prepensionamento o in rottamazione, ma in tale periodo di difficoltà si rende necessario un maggior rispetto per il cittadino, con una riorganizzazione dei suddetti enti che conduca verso pochi servizi efficienti e che riduca di conseguenza inutili sprechi o costi». 
In questo senso Scatizzi sostiene la necessità di procedere verso una riduzione dei membri e dei compensi dei consigli di amministrazione delle partecipate, un'iniziativa proposta dallo stesso sindaco Fanfani. «Si tratta di un primo passo per cominciare ad affrontare il tema - conclude il consigliere, - permettendo in un secondo momento una complessiva razionalizzazione di queste aziende, enti o società che, oltre ad avere enormi costi, limitano e sottraggono alle istituzioni ambiti di competenza e di controllo su servizi e attività fondamentali per la cittadinanza. Dobbiamo ripensare l'intera filosofia gestionale chiarendo quali sono gli enti davvero utili e necessari e quali, invece, non lo sono, trovando il coraggio di chiudere questi ultimi e di potenziare quelli importanti per la collettività».

Arezzo, Domenica 16 Settembre 2012

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