domenica 23 settembre 2012

Le istituzioni aretine devono assicurare la dignità del lavoro


AREZZO – Le istituzioni finora hanno scarsamente vigilato sul mercato del lavoro e, con l'ingresso di produttori di Paesi cosiddetti "emergenti", sono notevolmente aumentati i casi di lavoro sommerso, di evasione e di elusione fiscale. A denunciare questa situazione è Luigi Scatizzi, consigliere comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che mette in luce come anche l'economia aretina sia stata danneggiata dal proliferare di un mercato senza regole.
«La globalizzazione - spiega Scatizzi, - ha determinato l'entrata nel mercato della produzione dei Paesi "emergenti", le cui imprese producono beni e servizi con regole profondamente diverse rispetto a quanto previsto in Italia. Tali Paesi ignorano spesso le più elementari regole che garantiscano la sicurezza e la salubrità del lavoro, remando contro la stessa dignità del lavoratore, costringendolo ad orari disumani ed ignorando ogni tutela assicurativa: se non è possibile imporre leggi a questi Paesi, certamente è un dovere delle istituzioni pubbliche italiane farle rispettare nelle aziende all'interno del territorio nazionale. Il rispetto delle norme sulla dignità del lavoro non è soltanto un segno di civiltà ma anche una battaglia contro la concorrenza sleale che in tante parti del nostro Paese ha portato molte aziende, rispettose della legge e dei lavoratori, a chiudere perché letteralmente escluse dal mercato: di questa situazione Prato ne è la maggiore dimostrazione, ma molti casi del genere si sono verificati anche ad Arezzo. Tale battaglia di legalità si lega anche alla battaglia contro l'evasione e l'elusione fiscale, in quanto la produzione nel mancato rispetto delle leggi comporta spesso anche una violazione delle norme fiscali». 
Alla luce di questa situazione, Scatizzi richiede un fermo intervento da parte delle istituzioni e delle forze dell'ordine per attivare un severo controllo sul mercato del lavoro e per riportarlo sui binari della legalità, salvaguardando molte imprese locali che altrimenti, schiacciate da una concorrenza senza regole, rischierebbero di soffocare. 
«Privi di adeguate risorse economiche, gli enti e le istituzioni finora non hanno vigilato sulla situazione del mercato del lavoro - conclude il consigliere. - È allora necessario che vengano rafforzati i controlli nei confronti di quelle realtà del mondo della produzione che operano contro la legge e contro l'uomo, il lavoratore e la sua dignità, garantendo parità di trattamento a tutte le aziende che producono nello stesso territorio e nello stesso mercato».

Arezzo, Domenica 23 Settembre 2012

Nessun commento:

Posta un commento