lunedì 9 gennaio 2017

I murales sono un patrimonio da preservare e valorizzare

AREZZO – Non si può confondere la street art di grandi artisti internazionali e l'azione incivile dei graffitari notturni. I Popolari per Arezzo scendono in campo a favore della principale eredità lasciata da Icastica, cioè i murales in piazza del Popolo e in piazza Fanfani, e rilanciano la loro idea già avanzata nel settembre 2015 di utilizzare questa forma d'arte anche per riqualificare ulteriori zone in degrado della periferia e del centro storico. Arezzo può oggi far vanto delle opere di artisti quali Eron, Brad Downey, Sten e Lex che hanno operato anche in altre città italiane e in numerose capitali europee, dunque i loro lavori rappresentano un patrimonio da tutelare, da far crescere, da sfruttare in chiave turistica e, soprattutto, da non denigrare.
Il maggiore esempio di tale potenzialità è espresso da piazza del Popolo che, trascurata e abbandonata a se stessa, è stata trasformata da parcheggio ad opera d'arte con un forte senso estetico, recuperandone dignità e valore.
Anziché condannare tale percorso artistico, l'amministrazione dovrebbe estenderlo anche ad altre zone della città con opere che potrebbero avere importanti ricadute artistiche e sociali, fornendo un senso estetico ad ulteriori aree in prossimità del centro storico e delle periferie. Tutto questo, ovviamente, in armonia e pieno rispetto dell'identità storica della città che non deve essere snaturata ma che può essere integrata per riuscire, in parallelo, a promuovere turisticamente Arezzo anche attraverso percorsi nuovi e originali. Al contrario, invece, sta emergendo ancora una volta la difficoltà della città nel percepire i propri tesori e le proprie potenzialità, una difficoltà che da sempre è testimoniata dalla fatica a promuovere in maniera organica anche eccellenze riconosciute a livello mondiale come Piero della Francesca o le opere vasariane. «Non é possibile paragonare e confondere la street art con gli incivili graffiti che imbrattano le mura, i sottopassaggi o i treni - commenta Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo. - I grandi artisti vanno valorizzati, mentre i graffitari vanno contrastati. Al di là dei semplici gusti personali, l'arte deve essere considerata una forma d'espressione e uno strumento di comunicazione capace di restituire un senso estetico a zone altrimenti anonime e dimenticate, riversandovi l'interesse di appassionati e curiosi. Associare opere del genere anche alle periferie deve e può essere l'inizio di un progetto di recupero ben più ampio che possa fornire loro un'identità e un germe di rilevanza turistica».

Arezzo, lunedì 9 gennaio 2017

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