giovedì 26 gennaio 2017

Le Acli riflettono sul messaggio del Giorno della Memoria

AREZZO – Anno dopo anno, il Giorno della Memoria rappresenta per le Acli di Arezzo un'occasione di riflessione con l'obiettivo di muovere l'associazione verso un futuro migliore, facendo tesoro degli errori del passato. Questa celebrazione cade ogni 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, e ha l'obiettivo di far ricordare la tragedia dell'olocausto con un messaggio che si rivolge, in parallelo, alla politica e alla nuove generazione. Il primo invito delle Acli è orientato alle istituzioni politiche, locali e nazionali, affinché si impegnino a lavorare per favorire l'integrazione e il dialogo, evitando quel clima di indifferenza che alimenta intolleranza e discriminazione.
Le conseguenze derivanti dalla recente crisi economica, infatti, richiedono nuove politiche sociali e nuovi strumenti di welfare che si dimostrino capaci di intercettare i disagi dei cittadini senza ricorrere ad un populismo che genera paura, xenofobia e odio.
Al contrario, le istituzioni dovrebbero impegnarsi nel promuovere tra le nuove generazioni una cultura della pace, il rispetto verso il prossimo, l'attenzione nei confronti dei più deboli e delle fragilità, la difesa dei diritti, l'integrazione tra diverse nazionalità e religioni come unica via per arrivare ad una reale libertà individuale e collettiva, recuperando il messaggio di fratellanza e di uguaglianza che è racchiuso anche nel Vangelo. «Unendoci nel ricordo e nella condanna degli orrori dell'olocausto - commenta il presidente provinciale Stefano Mannelli, - sollecitiamo tutte le istituzioni a favorire la cultura della storia e della memoria nelle scuole e tra i giovani, continuando quell'incessante cammino che consente di legittimare la nostra identità nel rispetto universale degli altri e nel principio democratico ed indissolubile che passa attraverso l'integrazione e l'accoglienza di tutti gli esseri umani».

Arezzo, giovedì 26 gennaio 2017

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