AREZZO – Importanti reparti dell’ospedale San
Donato giacciono senza dirigenza o con dirigenti ormai prossimi alla pensione,
dunque occorre indire concorsi per coprire tutti i ruoli vacanti. A sostenerlo
sono i Popolari per Arezzo che invitano l’Asl8 a completare gli organici del
polo ospedaliero cittadino, con l’obiettivo di individuare primari in grado di
mantenere elevata la qualità del servizio e delle cure mediche. La Chirurgia
Generale, ad esempio, necessita di un nuovo responsabile, ma servono soluzioni
anche per la guida dei reparti di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale.
Quest’ultimo, sostenuto dal contributo volontario e gratuito di tanti donatori,
rappresenta una struttura vitale per l’ospedale e deve dunque ricevere le
massime attenzioni in termini di personale sanitario e strumentazioni,
supportando l’ottimo lavoro svolto dagli attuali addetti.
L’invito è dunque ad
attivarsi per individuare dirigenti con comprovate esperienze professionali e,
per riuscirvi, urgono concorsi per una selezione ampia e ben divulgata che
possa portare al San Donato nuove risorse umane.
L’urgenza
di sopperire alle carenze di organico medico e infermieristico rappresenta
anche una risposta agli investimenti dei cittadini che, attraverso il Calcit,
hanno donato strumentazioni all’avanguardia che devono trovare un utilizzo
ottimale in termini di numero di prestazioni e di professionalità. In questo
senso, la richiesta dei Popolari per Arezzo è di rendere noti i dati degli
interventi di robotica eseguiti negli ultimi mesi nella chirurgia generale, per
valutare il loro andamento nel corso degli anni. «La nostra richiesta - commenta Andrea Gallorini, presidente
dei Popolari per Arezzo, - è di dimostrare
una reale e proficua attenzione per le sostituzioni nei ruoli più importanti.
Conosciamo la professionalità e lo spessore di chi lascia o ha lasciato il San
Donato, dunque è basilare impegnarsi per un ricambio di pari livello umano e
qualitativo».
Oltre
alle carenze d’organico, i Popolari per Arezzo hanno ravvisato anche carenze
strutturali dovute alla mancata manutenzione di alcuni locali (da infiltrazioni
d’acqua piovana a piastrelle mancanti). Occorrono dunque interventi per
garantire dignità e decoro a tutti gli ambienti dell’ospedale. Infine i
Popolari per Arezzo sono critici nei confronti del modello organizzativo delle
cosiddette Aree Vaste e richiedono un loro ripensamento, ricercando modelli più
efficienti e più vicini al territorio e al controllo dei cittadini e dei loro
rappresentanti diretti. «L’esperienza dell’Area Vasta - continua Gallorini, - dimostra che, in settori chiave come la
sanità, le economie di scala non raggiungono i risultati auspicati ma servono
solo ad allontanare il controllo, la disponibilità e la tempestività dei
servizi. Chiediamo una seria e lungimirante riflessione per ristrutturare
l’attuale sistema sanitario e renderlo più prossimo alle esigenze dei territori».
Arezzo,
sabato 4 agosto 2018
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