AREZZO –
Un plauso al personale per il lavoro svolto con dedizione e passione nel corso dell’emergenza
sanitaria. Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo “V. Fossombroni”
ha rivolto il proprio ringraziamento agli infermieri e a tutti gli altri operatori
dell’istituto cittadino che, negli ultimi mesi, sono riusciti a far fronte alle
condizioni di estrema delicatezza e incertezza collegate alle diverse mansioni al
servizio degli anziani.
Il
recente periodo ha costretto la Casa Pia ad operare sotto organico per il
passaggio di una parte dei dipendenti alle strutture pubbliche e per l’impossibilità
di poter fare affidamento sul contributo dei volontari, costringendo ad una repentina
e improvvisa riorganizzazione delle tradizionali mansioni, per mantenere la
qualità del servizio e per prevenire i contagi. In questo senso, il personale
ha ricoperto un ruolo fondamentale adeguandosi alle nuove prescrizioni dettate
dall’emergenza, relazionandosi con rinnovata sensibilità agli ospiti dell’istituto
e facilitando l’attuazione delle diverse misure igienico-sanitarie varate dalla
dirigenza. «Riteniamo doveroso - commenta Maria Paola Petruccioli, presidente
della Casa di Riposo “Fossombroni”, - rivolgere un ringraziamento pubblico a
tutti i nostri operatori per l’eccezionale lavoro svolto da febbraio ad oggi. La
gestione della casa di riposo ha richiesto, negli ultimi mesi, un lavoro imprevisto
e imprevedibile, oltre ad uno sforzo eccezionale per la riorganizzazione delle
attività quotidiane, per i timori collegati al rischio del contagio e per le
tensioni dettate da un’emergenza sanitaria in costante evoluzione, ma l’azienda
ha affrontato questo periodo positivamente grazie alla serietà professionale e alla
dedizione di ogni dipendente, nessuno escluso. E purtroppo, ancora, non
possiamo abbassare la guardia».
Lo
stesso Consiglio di Amministrazione rivolge un invito alle istituzioni, a
partire dalla Regione Toscana, ad avviare una seria fase di riflessione sulla gestione
delle residenze per anziani per approfondire le problematiche portate alla luce
dall’emergenza in corso. Quest’ultima, infatti, dovrà rappresentare uno stimolo
per apportare le modifiche necessarie a migliorare un servizio essenziale per
le persone e per il territorio, a partire dalla necessità di poter fare
affidamento su personale maggiormente qualificato all’interno delle strutture in
grado di garantire un’assistenza continuativa. «Le Rsa - continua
Petruccioli, - operano come veri e propri reparti ospedalieri, ma fanno affidamento
quasi esclusivamente su pochi infermieri e operatori socio-sanitari che si assumono
responsabilità che non gli competono. Il recente periodo ha fatto emergere l’importanza
di dover rafforzare la presenza interna di personale qualificato, a partire dal
medico di base o dal geriatra, in modo da monitorare con costanza la salute degli
ospiti. Gli anziani delle case di riposo hanno accusato più di tutti questo
periodo per le conseguenze anche drammatiche della malattia e le restrizioni
delle loro libertà: ora è importante non dimenticarsi di loro».
Arezzo,
mercoledì 15 luglio 2020
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