AREZZO – Cinquant’anni di attività per la Chimet. L’azienda chimico-metallurgica è stata fondata nel 1974 dal dottor Sergio Squarcialupi e, di conseguenza, nel 2024 ha raggiunto uno storico anniversario che va a collocarsi in un momento di particolari soddisfazioni e dinamismo in termini di risultati economici, sviluppo e diversificazione. La Chimet ha infatti chiuso il 2023 con un consistente miglioramento patrimoniale e con il conseguimento di significativi traguardi nelle soluzioni interne di Economia Circolare, consolidandosi ulteriormente come un punto di riferimento mondiale per recupero e affinazione dei metalli preziosi.
La storia dell’azienda ha preso il via negli anni ‘60 quando il dottor Squarcialupi fondò una divisione interna alla Unoaerre per la gestione dell’affinazione e dei recuperi dei metalli provenienti dalla lavorazione orafa. Il rapido sviluppo di questo reparto motivò la costituzione nel 1974 di una realtà autonoma, la Chimet Spa, che nel corso dei decenni ha ampliato costantemente la gamma di servizi e prodotti con una diversificazione che spazia dal trattamento di tutti gli scarti industriali con metalli fino alla produzione e al commercio di sali galvanici, catalizzatori e paste serigrafiche. Il tutto, in un impianto industriale tra i più moderni al mondo in termini di tecnologie anche per la tutela ambientale.
Il cinquantesimo anniversario ha ora preso il via
con la fiducia e l’entusiasmo derivati dai numeri dell’ultimo anno. La Chimet
ha infatti raggiunto un patrimonio di circa 400 milioni di euro e un fatturato
che consolida le buone performance registrate nei precedenti bilanci, nonostante
un 2023 perturbato a causa dell’aumento dei costi dell’energia, delle
situazioni di guerra in Europa e Medio Oriente, delle dinamiche geopolitiche
che hanno reso instabili alcuni mercati, e della scarsità di materie prime e determinati
metalli preziosi. In questo contesto, una particolare attenzione è stata orientata
alle strategie volte a sviluppare criteri di Economia Circolare per valorizzare
recupero, rigenerazione e riutilizzo di risorse anche in un’ottica di
ecosostenibilità. La rinnovata mission di Chimet è infatti di affinare metalli
preziosi dagli scarti delle lavorazioni industriali per reimmetterli nel ciclo
produttivo o per agevolarne il riciclo in nuovi beni finiti, con un processo di
smaltimento effettuato con tecnologie all’avanguardia e con il massimo rispetto
delle normative. «L’azienda - spiega l’amministratore delegato Luca
Benvenuti, - ha continuato a rafforzare la politica di responsabilità per il
conseguimento di impegnativi traguardi di qualità in organizzazione e produzione,
ricercando attivamente la conformità a standard e linee guida in ambito sociale
e ambientale. Questo ha permesso di soddisfare le esigenze dei clienti e di
approcciare progetti per la redazione di un proprio “Bilancio di Sostenibilità”.
La sostenibilità è, oggi più che mai, la chiave per il mantenimento della nostra
posizione di società leader nel settore attraverso la sempre più urgente
attuazione di strategie di Economia Circolare».
Arezzo, giovedì 18 gennaio 2024
Nessun commento:
Posta un commento