lunedì 24 giugno 2013

Perché il Comune paga 126.000 euro all'anno alla Fraternita dei Laici?

AREZZO – Perché il Comune di Arezzo deve pagare ogni anno 126.000 euro alla Fraternita dei Laici? Ad avanzare la domanda è il consigliere Luigi Scatizzi che, nella seduta comunale di lunedì 24 giugno, ha presentato un'interrogazione al sindaco Fanfani per ricevere chiarimenti sui rapporti economici tra l'amministrazione e la Fraternita.
«Nel Piuss varato nel 2009 - ricorda Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo, - è previsto che il Comune di Arezzo ottenga per 50 anni l'utilizzo del palazzo della Fraternita dei Laici in piazza Vasari, con un impegno al pagamento di un canone di locazione annuo di ben 126.000 euro. Tale accordo prevede anche la possibilità della Fraternita di utilizzare i locali per le proprie attività per 30 giornate all'anno e un aumento di costo di 2 euro al metro quadrato che il Comune dovrà pagare per le superfici che destinerà ad attività commerciali. Tutta questa operazione si sarebbe dovuta collocare in un'ottica di ristrutturazione del palazzo in questione, con un progetto di riorganizzazione e di valorizzazione di tale importante spazio cittadino». 
Nel Piuss il Comune si impegnava ad allestire all'interno della sede della Fraternita una serie di aree tematiche da realizzare nel corso degli anni, dedicando il palazzo all'oro, al fashion e alla musica. Il progetto di ristrutturazione prevedeva la creazione di un percorso espositivo dell'arte orafa fashion, di uno spazio per le manifestazioni e gli eventi, di una zona workshop da dedicare alle aziende per la promozione dei loro prodotti, di una zona per mostre temporanee e, infine, di un'area dedicata all'antiquariato orafo. «Il progetto - spiega Scatizzi, - rappresentava un importante passo in avanti per la valorizzazione e la promozione del territorio e delle sue eccellenze, ma è importante conoscere dettagliatamente tutti i dettagli di questa operazione». 
Il consigliere ha dunque chiesto al sindaco quale cifra effettivamente il Comune dovrà pagare alla Fraternita e, soprattutto, a partire da quale anno. Poi, a livello operativo, come l'amministrazione intende procedere nella valorizzazione dell'immobile, se è stato individuato un soggetto gestore e, soprattutto, se è stato redatto un piano economico che permetterà di ricavare degli utili da questa operazione. «In tale periodo di difficoltà - conclude Scatizzi, - non possiamo sottovalutare una spesa di 126.000 euro: intorno a tale movimento di denaro occorre la massima trasparenza e condivisione».

Arezzo, lunedì 24 giugno 2013

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