domenica 30 giugno 2013

Droga e spaccio nei giardini di San Donato: il Comune deve agire

AREZZO – La città di Arezzo è ricca di aree verdi che versano in uno stato di degrado e che necessitano di esser valorizzate. L'argomento sta particolarmente a cuore al consigliere comunale Luigi Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo, che nell'ultima seduta ha presentato un'interrogazione all'assessore ai lavori pubblici Franco Dringoli per chiedere un intervento nei giardini antistanti alla chiesa di San Donato.
La zona verde in questione, collocata tra il torrente Vingone e il palazzetto dello sport del Maccagnolo, presenta un ricco oliveto ed è allestita per poter essere frequentata dagli abitanti della zona. Soprattutto in primavera e in estate, il parco si riempie di bambini, di ragazzi e spesso anche degli scout della vicina parrocchia che utilizzano lo spazio per svolgere le loro attività ludiche e ricreative. 
Il parco sta però vivendo una situazione di degrado perché, posto ai margini della città e in una zona con pochi accessi viari, è lentamente diventato un luogo dove spacciare droga e fare uso di stupefacenti. Impauriti e preoccupati da questa situazione, gli abitanti si sono rivolti al consigliere Scatizzi per richiedere un intervento da parte dell'amministrazione comunale. «I residenti - spiega il consigliere, - hanno segnalato questo stato di abbandono dell'area che dovrebbe esser resa più sicura e quindi portata ad una piena fruibilità dei cittadini. Negli ultimi mesi sono state invece ritrovate siringhe e altri oggetti necessari per far uso di stupefacenti, dunque è necessario un intervento di rivalorizzazione dell'intera area». 
Scatizzi nella sua interrogazioni ha chiesto a Dringoli di delimitare la zona con alcune recinzioni e di realizzare nuovi punti luce per metterla in sicurezza, incentivando la frequentazione dei residenti e riducendo il suo utilizzo malavitoso. «In questo parco e negli altri parchi cittadini - conclude Scatizzi, - è necessario anche un maggior presidio da parte dei vigili e delle forze dell'ordine, con una presenza che rassicuri i cittadini e che li faccia sentire al sicuro».

Arezzo, domenica 30 giugno 2013

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