sabato 1 marzo 2014

Una soluzione per gli immobili abbandonati e pericolanti di Arezzo

AREZZO – Il recupero degli edifici abbandonati e degli immobili pericolanti sono al centro di una doppia interrogazione presentata dai Popolari per Arezzo all'assessore ai lavori pubblici Franco Dringoli. Il primo intervento fa riferimento alla pericolosità di alcuni cantieri dell'area industriale La Sella tra via Romana e via Pieven Landi. In questa zona sono infatti presenti edifici in costruzione ormai fermi da diversi anni a causa del fallimento delle aziende edili, con "scheletri" lasciati all'incuria da quasi un decennio segnalati e delimitati soltanto da una recinzione in plastica. A pochi passi da queste costruzioni sono inoltre presenti scavi per fondazioni che, abbandonati da tempo, sono divenuti veri e propri stagni a causa delle recenti piogge, con una situazione di degrado e di pericolo anche sotto il profilo sanitario.
Stimolati dai residenti, i Popolari per Arezzo hanno dunque chiesto all'amministrazione chiarimenti sul futuro di questa zona industriale.
«Alle costruzioni abbandonate e agli scavi - ha spiegato il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - può accedere chiunque con grande facilità perché l'unica protezione è assicurata da una semplice recinzione in plastica, dunque l'area rappresenta un potenziale pericolo soprattutto per i ragazzi. Con la nostra interrogazione abbiamo chiesto all'amministrazione comunale se abbia già stimolato il Curatore Fallimentare a eseguire urgenti interventi di messa in sicurezza della zona o, in alternativa, quali misure assumerà per garantire decoro e dignità a questa importante area cittadina». Una palazzina pericolosamente abbandonata si trova anche in via Fabroni, nel cuore del quartiere di Saione. L'edificio in questione è l'ex sede direzionale dell'Asl 8 che, dopo il trasferimento degli uffici in via Curtatone, giace inutilizzato e in una condizione di precarietà che ha costretto a chiuderne l'ingresso con alcune barriere che, tuttavia, non impediscono il transito dei pedoni e la sosta delle auto. La proposta mossa dai Popolari per Arezzo alla giunta comunale è di attivarsi per verificare la stabilità dell'immobile e, soprattutto, per recuperarlo con l'obiettivo di ricavarne abitazioni di tipo popolare da assegnare a famiglie in difficoltà. «Abbiamo richiesto - spiega Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - di contattare la proprietà dell'immobile per trovare un accordo che permetta di utilizzare l'edificio per scopi sociali, ricavandone alloggi per famiglie in difficoltà o soggette a sfratto esecutivo».

Arezzo, sabato 1 marzo 2014

Nessun commento:

Posta un commento