sabato 26 aprile 2014

Regole chiare e trasparenti nei concorsi per i primari del San Donato

AREZZO – L'ospedale San Donato di Arezzo tornerà ad avere tutti i primari. Negli ultimi anni ben undici reparti dell'ospedale cittadino, tra cui la chirurgia, erano rimasti senza guida ma questa situazione sembra destinata ad esser superata perché è stato convocato il concorso per assegnare i ruoli vacanti. Questa notizia è stata accolta con gioia dai Popolari per Arezzo che, da sempre impegnati per mantenere alta la qualità e il prestigio del San Donato, da tempo chiedevano alla giunta comunale di impegnarsi per trovare una soluzione a questa clamorosa lacuna. La maggiore urgenza riguardava proprio la chirurgia, un reparto che storicamente ha sempre rappresentato l'eccellenza dell'ospedale aretino con medici del calibro di Bayon, Caloni, Lucacci, Ottaviani e Palazzi. Lo sviluppo della robotica e i più recenti arrivi di Sbrana e Ceccarelli hanno dimostrato l'attenzione che Arezzo ha continuato a riporre su questo reparto che, però, paradossalmente, si era ritrovato orfano di un primario.
«La chirurgia è il motore dell'ospedale - ha spiegato il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - e rappresenta il termometro dello stato di salute di una struttura efficiente. La presenza di un buon primario fornisce valore e credibilità all'intero polo, bloccando le fughe dei pazienti vero altre strutture».
Alla luce di questo, i Popolari per Arezzo hanno presentato un'interrogazione all'amministrazione per chiederle di vigilare affinché il concorso si svolga con regole chiare e nel massimo della trasparenza, due presupposti per riuscire finalmente ad individuare i migliori primari per garantire futuro alla chirurgia del San Donato e agli altri reparti. «I primari - continua Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - devono sposare il progetto di Arezzo con l'intenzione di rimanervi per molti anni per far crescere il nostro ospedale, per sviluppare la robotica e per formare una classe medica all'altezza». L'interrogazione dei Popolari per Arezzo si è poi estesa al più amplio sistema sanitario aretino, con l'esplicita richiesta alla giunta di coinvolgere la Commissione Sanità per stabilire quei livelli minimi di qualità e di servizio sotto i quali il San Donato non deve scendere. Questo passaggio rappresenta l'impegno dell'amministrazione a mantenere una certa qualità del proprio polo ospedaliero, considerando parametri come i posti letto, i tempi e la consistenza delle liste di attesa o la mobilità dei pazienti tra i vari ospedali provinciali. «I livelli stabiliti - conclude Grasso, - rappresentano delle prerogative che Arezzo dovrà difendere a livello politico con la direzione della Asl e con l'assessore regionale, evitando così di esser sottoposto a decisioni arbitrarie da Firenze come è avvenuto pochi mesi fa per il 118».

Arezzo, domenica 27 aprile 2014

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