martedì 21 luglio 2015

Società partecipate, il Comune dimostri coraggio

AREZZO – Nei prossimi mesi sono numerose le società partecipate di Arezzo di cui scadranno gli organi amministrativi, dunque per la nuova giunta del sindaco Ghinelli si prospetta un bel banco di prova per mostrare una reale volontà di cambiamento. A sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che, da anni, avanzano l'esigenza di avviare una complessa riorganizzazione delle sessantasette società in cui il Comune di Arezzo ha partecipazioni, un numero elevato che implica notevoli costi per il loro mantenimento e per i loro consigli di amministrazione. In attesa di riprendere il processo di razionalizzazione avviato dal consiglio comunale precedente per eliminare gli enti inutili e per abbattere le spese a carico della comunità, intanto un primo passaggio per la nuova amministrazione sarà rappresentato dal cambiamento dei loro vertici. Per rendere questi organi realmente al servizio della città deve infatti essere rotto il filo che li lega alla politica, dimostrando un coraggio che è mancato alle precedenti legislature. Le società partecipate, finora, non hanno premiato le competenze e le doti personali, ma sono state spesso il luogo per assegnare poltrone e favori alla classe politica.
«Molte partecipate - spiega Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - sono state configurate come veri e propri "poltronifici", concessi a persone di fiducia dei partiti o alla classe politica in prepensionamento o in rottamazione. Con queste metodologie di scelta sono stati tenuti in vita meccanismi clientelari che ora la nuova giunta dovrà essere coraggiosa nello scardinare: attendiamo con fiducia l'atto d'indirizzo che definirà i principi da seguire nei prossimi anni».
Da Aisa a Nuove Acque, le società partecipate sono responsabili di molti dei servizi di cui godono i cittadini, ma allo stesso tempo anche della maggior parte delle tasse che questi pagano. Alla luce di tale importante ruolo, il loro vertice non può più essere una scelta meramente politica, ma deve considerare le capacità e le attitudini professionali dei nominati perché siano in grado di avviare un cammino trasparente volto all'efficienza e alla riduzione di inutili sprechi e costi. In tale periodo di difficoltà economica e sociale vissuta dalla città, infatti, queste dovrebbero essere le linee guida con cui la giunta deve impostare la scelta dei nuovi consigli di amministrazione. «Occorrono scelte di qualità - aggiunge Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo. - I presidenti e i loro consigli di amministrazione ricevono lauti stipendi che arrivano direttamente dalle tasche dei contribuenti, dunque il ricollocamento della classe politica deve lasciare spazio all'avanzata di personalità in grado di proporre in modo serio e responsabile i loro servizi alla città».

Arezzo, martedì 21 luglio 2015

Nessun commento:

Posta un commento