La manifestazione è stata arricchita dalle parole del maestro Marrone che ha raccontato la genesi di un’opera realizzata in malte e resine sintetiche che esprime un ideale collegamento tra diverse epoche attraverso il doppio volto di Giano Bifronte, con il giovane che è stato orientato in direzione del Casentino e con il vecchio che volge lo sguardo verso Arezzo. Gli stessi riferimenti temporali sono rimarcati anche dalla presenza di simboli arcaici e di segni di un alfabeto immaginario ispirato all’idea di visioni futuristiche che rappresentano il marchio di fabbrica dell’arte astratta e poliedrica di Marrone che, con le sue sculture, sta abbellendo e valorizzando gli spazi urbani di numerose città.
Durante l’inaugurazione, il pensiero e il ringraziamento di Marrone sono stati rivolti anche verso le associazioni e le aziende che hanno aderito alla raccolta di fondi che è risultata basilare per il reperimento delle risorse necessarie per concretizzare il progetto. In quest’ottica, nel basamento della scultura sono ben visibili i nomi di persone e imprese che hanno portato un contributo, tra cui rientrano il main-sponsor Nova Verta, la Lc Group, la Caem, la Officina Bianchi, la Lavorazione Ferro di Luca Baglioni, la Locatelli Meccanica, la Magi Mario e l’associazione “Quelli della SS71 - Camionisti del Casentino”. «Il “Giano Bifronte” - aggiunge l’artista, - è una scultura che trova le radici in un’idea presentata per la prima volta nel 2014 e che ha richiesto un grande sforzo sinergico prima per il reperimento dei fondi e poi per la realizzazione. Si tratta di un’opera con un’altezza complessiva di oltre quattro metri che, realizzata con materiali che assicurano standard di resistenza e di estetica nel tempo, andrà a rappresentare un maestoso esempio di arte urbana che è stata donata al territorio di Subbiano grazie ad un eccezionale esempio di mecenatismo popolare».
Subbiano (Ar), sabato 12 settembre 2020
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