martedì 21 maggio 2013

Il sindaco intervenga per riportare i primari al San Donato

AREZZO – Tra i temi trattati all'ultimo consiglio comunale di Arezzo c'è anche quello della sanità e delle prospettive dell'ospedale provinciale San Donato. A lanciare il problema è stato il consigliere Luigi Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo, che ha presentato un'interrogazione al sindaco Giuseppe Fanfani chiedendo come mai al polo aretino manchino ormai da anni una decina di direttori di struttura complessa (gli ex primari) e perché nessuno si sia mai attivato per una loro sostituzione.
I reparti che attualmente risultano senza dirigente sono la medicina interna, la geriatria, le malattie infettive, la neurologia, la pediatria, la medicina nucleare, la psichiatria, il Sert e la chirurgia, a cui si aggiunge il dipartimento dell'emergenza e dell'urgenza in cui da settembre entrerà in carica il dottor Alberto Cuccuini. Consapevole che l'amministrazione comunale non ha poteri amministrativi in materia di sanità, Scatizzi ha chiesto comunque al sindaco, in qualità di responsabile della salute pubblica della sua comunità, di intervenire per sollecitare la copertura dei principali ruoli vacanti nell'ambito del San Donato.
«Sicuramente - ha avviato Scatizzi durante il consiglio comunale, - questa politica attendista dell'amministrazione è dettata dalla regione ed è collegata alla riorganizzazione e riqualificazione del sistema ospedaliero toscano che vede Arezzo inserito in un quadro di accorpamento nell'Area Vasta capeggiata da Siena. Tale mancanza di decisione nella copertura dei ruoli del San Donato crea però situazioni di precarietà all'interno dell'ospedale aretino, limitando la progettualità e la crescita dei livelli tecnologici e di investimento, come ad esempio quello sulla robotica fatto dalla Asl di Arezzo con il contributo del Calcit. Senza contare che una tale lunga vacanza dei ruoli dirigenziali per un numero di reparti così ampio tende a disorientare i cittadini e i pazienti favorendo il fenomeno delle fughe verso gli ospedali di altre città». 
Alla luce di tutto questo, Scatizzi ha chiesto al sindaco di rivolgersi alla direzione generale dell'Asl8 per conoscere i tempi e le logiche di riorganizzazione del San Donato, quanti e quali ruoli dirigenziali rimarranno ad Arezzo, quali strutture, servizi o specialità medico-chirurgiche saranno portate su Siena e quale collocazione spetterà in futuro all'ospedale aretino. 
«I sindaci - conclude il consigliere, - hanno il dovere di vigilare sull'operato delle Asl. In questo senso si rende necessario un attivo e sistematico controllo pubblico in grado di fornire risposte certe ai cittadini».

Arezzo, Martedì 21 Maggio 2013

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