giovedì 16 maggio 2013

Un incontro tra vecchie e nuove generazioni per uscire dalla crisi

AREZZO – Saranno presenti anche le Acli di Arezzo a Terra Futura, il convegno internazionale in programma a Firenze alla Fortezza da Basso da venerdì 17 a domenica 19 maggio. L'evento, giunto alla decima edizione, riunisce ogni anno le migliori energie e proposte della società civile, delle istituzioni e delle imprese impegnate nella costruzione di un futuro sostenibile e più equo: il titolo del dibattito e degli interventi di Terra Futura 2013 sarà "Dieci anni dopo: oltre la crisi per una nuova Europa".
Le Acli aretine rivestiranno un ruolo da protagonista con Paolo Formelli, segretario dell'Associazione Anziani e Pensionati-Fap Acli, che sarà relatore sabato 18 maggio, alle ore 16.30, all'interno di "Europa e generazioni. Il dialogo a partire dal lavoro", una conferenza che presenterà la possibilità di valorizzare talenti e competenze del passato per costruire nuovi lavori con i giovani. 
Nel suo intervento Formelli presenterà i buoni risultati raggiunti con il progetto "riGenerazioni" promosso lo scorso anno dalle Acli e dalla Fap di Arezzo e rivolto ai ragazzi delle scuole medie e superiori. "riGenerazioni" ha portato i giovani alla scoperta di alcune professioni del passato che stanno scomparendo ma che potrebbero essere valorizzate come elementi di sviluppo del territorio e delle economie locali, sfruttando le competenze di anziani e artigiani della nostra terra. Con questo obiettivo i ragazzi sono stati accompagnati in alcune botteghe artigiane di Arezzo, Anghiari e Castiglion Fiorentino per vedere all'opera e confrontarsi con artigiani del legno, della ceramica, della terracotta o del ricamo, talenti che oggi appartengono a sempre meno persone e che stanno lentamente sparendo. 
«A Terra Futura - spiega Formelli, - illustreremo come sia possibile uno sviluppo economico e lavorativo attraverso l'acquisizione di nuove e vecchie competenze. Il nostro progetto ha dimostrato come la riscoperta di mestieri del passato possa fornire ulteriori possibilità per i giovani: in un momento tanto carente di lavoro è necessario sfruttare i talenti degli anziani per aprirsi nuove porte. Si pone l'esigenza di unire le vecchie e le nuove generazioni per conservare una memoria storica in grado di agire nell'attuale contesto economico attraverso la riscoperta delle antiche professioni. L'innovazione culturale e la tecnologia caratterizzano il nostro tempo, ma siamo convinti che la valorizzazione delle competenze sia un elemento fondamentale per contrastare le condizioni di povertà e di esclusione sociale».

Arezzo, Giovedì 16 Maggio 2013

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