sabato 16 aprile 2016

Le Acli di Arezzo sostengono la causa del Comitato Acqua Pubblica

AREZZO – Le Acli provinciali di Arezzo si affiancano al Comitato Acqua Pubblica nella battaglia in difesa di un bene comune come l'acqua. L'associazione, quotidianamente attenta ai bisogni dei consumatori, si è attivata per sollecitare Nuove Acque a riallacciare il servizio idrico a quelle famiglie a cui la fornitura è stata interrotta a causa delle scelta di autoridursi l'importo della bolletta, decurtandosi quella quota del 13% applicata dal gestore come remunerazione del capitale investito. Questa azione rappresenta infatti una forma di "obbedienza civile" che prevede il ricalcolo delle bollette secondo il reale consumo e che è stata seguita da numerose famiglie come protesta verso la mancata applicazione di quanto previsto dal referendum del 2011 contro la privatizzazione dell'acqua.
Le Acli provinciali hanno dunque ribadito l'obbligo imposto dalla legge ai gestori del servizio di garantire il quantitativo minimo necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali delle persone, dunque Nuove Acque non può e non deve interrompere la fruizione di un bene tanto prezioso e necessario.
«Nuove Acque ha annunciato che non procederà ad ulteriori distacchi - spiega il presidente Stefano Mannelli, - dunque chiediamo all'azienda chiarezza su come intende procedere. Esprimiamo solidarietà a quelle famiglie a cui è stato distaccato un servizio tanto essenziale e auspichiamo che l'esposto presentato alla Procura con il ricorso d'urgenza venga accolto e che il gestore sia forzato all'immediato ripristino del servizio».
Alla luce di tutto ciò, le Acli provinciali sollecitano i sindaci ad avviare un tavolo di confronto con l'Autorità Idrica Toscana che porti a prendere una posizione netta e attenta rispetto al tema delle tariffe applicate nella regione che, al momento, sono tra le più alte in Italia. Questo incontro dovrebbe anche rappresentare l'occasione per una condanna comune ai distacchi avvenuti nel territorio aretino e per affermare con fermezza la volontà di dar seguito al referendum, ribadendo i diritti dei cittadini e interrompendo quel processo di privatizzazione che fino ad oggi ha generato solo un aumento delle tariffe. «Le istituzioni devono lanciare un segnale - aggiunge Mannelli, - a quei 27 milioni di italiani il cui voto referendario da cinque anni è disatteso e tradito. Nel frattempo come Acli aretine rafforzeranno un percorso con la Lega Consumatori e con il Comitato Acqua Pubblica volto a creare reti comuni e condivise per difendere un bene come l'acqua».

Arezzo, sabato 16 aprile 2016

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