AREZZO
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La sosta selvaggia nelle aree del parco del Pionta è una delle conseguenze
della realizzazione del parcheggio multipiano Mecenate. A sostenerlo è Andrea
Gallorini, presidente comunale dell'Unione di Centro, che spiega i nessi tra le
due aree cittadine, affermando l'esigenza di un confronto per redigere un nuovo
Piano della Mobilità Urbana.
«Che il Pionta versi in uno stato di totale abbandono
è ormai un fatto assodato - spiega Gallorini. - Il parco, situato proprio nel
centro cittadino, ha palazzine pericolanti e fatiscenti, incuria totale della
vegetazione e sporcizia in ogni dove; a questo degrado si aggiunge ormai da un
anno un'intollerabile sosta selvaggia di centinaia di automobili che invadono i
viali del parco, i prati e le vecchie aiuole dell'ex manicomio.
Questa
invasione di autoveicoli si è creata all'indomani della realizzazione del
multipiano Mecenate perché, fino a quando quel parcheggio era gratis, il parco
del Pionta viveva la presenza di pochi mezzi, principalmente di studenti e di
professori dell'università. L'amministrazione comunale ha già speso parole
rassicuranti in merito, impegnandosi per la cessazione di simili abusi e
garantendo un intervento di un milione d'euro per il recupero dell'area, ma viene
in ogni modo naturale porsi alcuni interrogativi sul Mecenate. Sono convinto
che, piuttosto che costruire l'ennesimo multipiano, probabilmente sarebbe
convenuto ristrutturare il parcheggio esistente impegnando molte meno risorse e
mantenendolo gratuito per i tanti pendolari che vi parcheggiavano la loro auto.
Al contrario è stata realizzata un'opera inutilizzata che costringe centinaia
di lavoratori a barcamenarsi per cercare posti gratuiti nei pressi della
stazione e innescando le invasioni d'auto in zona Saione e la sosta selvaggia
nel parco del Pionta. Come Udc siamo disponibili a confrontarci con l'amministrazione
comunale perché si produca un Piano Urbano della Mobilità degno di questo nome:
ne vale il bene della città e la sua vivibilità».
Arezzo,
Mercoledì 24 Ottobre 2012
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