mercoledì 24 ottobre 2012

Parco del Pionta e parcheggio Mecenate, due facce della stessa medaglia


AREZZO – La sosta selvaggia nelle aree del parco del Pionta è una delle conseguenze della realizzazione del parcheggio multipiano Mecenate. A sostenerlo è Andrea Gallorini, presidente comunale dell'Unione di Centro, che spiega i nessi tra le due aree cittadine, affermando l'esigenza di un confronto per redigere un nuovo Piano della Mobilità Urbana.
«Che il Pionta versi in uno stato di totale abbandono è ormai un fatto assodato - spiega Gallorini. - Il parco, situato proprio nel centro cittadino, ha palazzine pericolanti e fatiscenti, incuria totale della vegetazione e sporcizia in ogni dove; a questo degrado si aggiunge ormai da un anno un'intollerabile sosta selvaggia di centinaia di automobili che invadono i viali del parco, i prati e le vecchie aiuole dell'ex manicomio.  
Questa invasione di autoveicoli si è creata all'indomani della realizzazione del multipiano Mecenate perché, fino a quando quel parcheggio era gratis, il parco del Pionta viveva la presenza di pochi mezzi, principalmente di studenti e di professori dell'università. L'amministrazione comunale ha già speso parole rassicuranti in merito, impegnandosi per la cessazione di simili abusi e garantendo un intervento di un milione d'euro per il recupero dell'area, ma viene in ogni modo naturale porsi alcuni interrogativi sul Mecenate. Sono convinto che, piuttosto che costruire l'ennesimo multipiano, probabilmente sarebbe convenuto ristrutturare il parcheggio esistente impegnando molte meno risorse e mantenendolo gratuito per i tanti pendolari che vi parcheggiavano la loro auto. Al contrario è stata realizzata un'opera inutilizzata che costringe centinaia di lavoratori a barcamenarsi per cercare posti gratuiti nei pressi della stazione e innescando le invasioni d'auto in zona Saione e la sosta selvaggia nel parco del Pionta. Come Udc siamo disponibili a confrontarci con l'amministrazione comunale perché si produca un Piano Urbano della Mobilità degno di questo nome: ne vale il bene della città e la sua vivibilità».

Arezzo, Mercoledì 24 Ottobre 2012


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