AREZZO
– Perché il Comune di
Arezzo deve pagare ogni anno 126.000 euro alla Fraternita dei Laici? Ad
avanzare la domanda è il consigliere Luigi Scatizzi che, nella seduta comunale
di lunedì 24 giugno, ha presentato un'interrogazione al sindaco Fanfani per
ricevere chiarimenti sui rapporti economici tra l'amministrazione e la
Fraternita.
«Nel Piuss varato nel 2009 -
ricorda Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo, - è previsto che il Comune di Arezzo ottenga per 50 anni l'utilizzo del
palazzo della Fraternita dei Laici in piazza Vasari, con un impegno al
pagamento di un canone di locazione annuo di ben 126.000 euro. Tale accordo
prevede anche la possibilità della Fraternita di utilizzare i locali per le
proprie attività per 30 giornate all'anno e un aumento di costo di 2 euro al
metro quadrato che il Comune dovrà pagare per le superfici che destinerà ad
attività commerciali. Tutta questa operazione si sarebbe dovuta collocare in
un'ottica di ristrutturazione del palazzo in questione, con un progetto di
riorganizzazione e di valorizzazione di tale importante spazio cittadino».
Nel Piuss il Comune si impegnava ad allestire all'interno della sede della
Fraternita una serie di aree tematiche da realizzare nel corso degli anni, dedicando
il palazzo all'oro, al fashion e alla musica. Il progetto di ristrutturazione
prevedeva la creazione di un percorso espositivo dell'arte orafa fashion, di uno
spazio per le manifestazioni e gli eventi, di una zona workshop da dedicare alle
aziende per la promozione dei loro prodotti, di una zona per mostre temporanee
e, infine, di un'area dedicata all'antiquariato orafo. «Il progetto - spiega Scatizzi, - rappresentava un importante passo in avanti per la valorizzazione e la
promozione del territorio e delle sue eccellenze, ma è importante conoscere
dettagliatamente tutti i dettagli di questa operazione».
Il consigliere ha
dunque chiesto al sindaco quale cifra effettivamente il Comune dovrà pagare
alla Fraternita e, soprattutto, a partire da quale anno. Poi, a livello
operativo, come l'amministrazione intende procedere nella valorizzazione
dell'immobile, se è stato individuato un soggetto gestore e, soprattutto, se è
stato redatto un piano economico che permetterà di ricavare degli utili da
questa operazione. «In tale periodo di
difficoltà - conclude Scatizzi, - non
possiamo sottovalutare una spesa di 126.000 euro: intorno a tale movimento di
denaro occorre la massima trasparenza e condivisione».
Arezzo,
lunedì 24 giugno 2013
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