CIVITELLA IN VAL DI CHIANA (AR) – Un centro studi per sviluppare soluzioni
edili in grado di ridurre l’inquinamento dell’aria e dell’acqua. Il progetto porta
la firma dell’aretina Macevi che nel 2020 raggiungerà il traguardo dei cinquant’anni
di attività nel settore delle costruzioni in cemento e che, per l’occasione, avvierà
una serie di investimenti orientati al miglioramento della qualità della vita
negli ambienti urbani e all’affermazione dell’edilizia green. La sempre più
forte sensibilità verso la tutela all’ambiente e verso la lotta all’inquinamento
ha visto in primo piano anche l’azienda con sede a Viciomaggio che, forte di un
gruppo con settantacinque dipendenti e quindici milioni di fatturato, attiverà
al proprio interno un reparto dedicato alla ricerca e allo sviluppo di
soluzioni innovative in termini di eco-sostenibilità.
«Da anni
- spiega Michele Bonanni, titolare di Macevi, - l’azienda è attenta all’ambiente
e, a testimoniarlo, sono i recenti investimenti per alimentare i nostri stabilimenti
esclusivamente con energie prodotte da fonti rinnovabili, oltre che l’utilizzo di
calcestruzzo recuperato e riciclabile in tutti i nostri cantieri per
sensibilizzare verso una cultura del riuso. Nel 2020, inoltre, siamo pronti a muovere
un ulteriore passo in avanti in virtù del lavoro svolto dal nuovo centro studi».
Il
centro studi sarà specificatamente impegnato nell’applicare innovativi processi
chimici al settore delle costruzioni per ideare nuovi prodotti per la
depurazione dell’acqua e dell’aria in modo naturale. In fase di sviluppo, ad
esempio, è l’utilizzo del biossido di titanio sul calcestruzzo che permetterà
di mangiare lo smog presente nell’aria attraverso la semplice interazione tra
questo composto chimico e i raggi del sole. Tra le maggiori novità del 2020
rientra però la presentazione e il lancio della linea Zeocity che trova origine
dall’intuizione di unire il calcestruzzo e la zeolite, una roccia mineraria con
capacità filtranti e depurative. Questo materiale, applicato su terreni con
pavimentazioni discontinue o modulari (ad esempio, parcheggi o strade urbane), attiva
un processo cationico che favorisce un’azione di naturale pulizia rivolta all’inquinamento,
ai residui del traffico veicolare e ai rifiuti organici. In caso di pioggia,
infatti, la zeolite trattiene gli agenti negativi e rilascia acqua depurata, mangiando
lo smog e favorendo così un significativo miglioramento della qualità dell’aria.
«In
Italia siamo dei precursori di questo prodotto a base di zeolite - continua
Bonanni, - che applica i basilari principi chimici di questa roccia mineraria
al settore dell’edilizia e che, utilizzabile su parcheggi e su qualsiasi altra
superficie urbana, porterà decisi benefici all’ambiente. Per l’urbanistica potrebbe
trattarsi di una svolta epocale perché permette di combinare la funzionalità, l’estetica,
la depurazione dell’acqua piovana e il miglioramento dell’aria di ogni città».
Civitella
in Val di Chiana (Ar), lunedì 23 dicembre 2019
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