L’iniziativa dà seguito e coronamento alla Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo che, sabato 1 febbraio, ha trovato il coinvolgimento delle istituzioni del territorio che hanno condiviso un messaggio di ripudio dei conflitti attraverso l’illuminazione di blu di municipi e monumenti. Questa mobilitazione ha visto l’adesione, tra gli altri, dei Comuni di Arezzo, Castiglion Fiorentino e Subbiano che sono stati protagonisti di un simbolico gesto motivato dalla duplice volontà di omaggiare le vittime civili delle guerre e di ribadire l’assoluta necessità di proteggere gli stessi civili coinvolti nelle situazioni di guerra attualmente diffuse nel mondo, incoraggiando a perseguire ogni sforzo utile per la risoluzione diplomatica dei conflitti. La commemorazione dell’8 febbraio sarà ora una nuova occasione per rendere omaggio alla memoria delle vittime civili di tutti i conflitti di ieri e di oggi, a partire dai quasi duemila aretini caduti durante la Guerra di Liberazione anche a causa dalla scia dei bombardamenti che colpirono sulla città. “Stop alle bombe sui civili”, in quest’ottica, è proprio uno degli appelli lanciato dall’ANVCG per invitare a bloccare uno dei più drammatici e devastanti impatti dei tanti conflitti tuttora in corso: l’uso di ordigni, infatti, comporta la distruzione di edifici e di infrastrutture, oltre a danni alle persone nell’immediatezza e nel corso dei decenni successivi per il rinvenimento di mine inesplose che causano incidenti e mutilazioni. «La volontà - ricorda Ulisse Domini, presidente dell’ANVCG, - è di ricordare e omaggiare la memoria delle tante persone che, anche nella provincia di Arezzo, hanno sofferto gli esiti delle guerre del ‘900. Allo stesso tempo, la giornata sarà un pretesto per mantenere alta l’attenzione riguardo ai tanti conflitti tuttora in corso nel mondo che portano storie di sofferenza: le scuole e gli ospedali diventano bersagli, le vite della popolazione civile sono durissime, migliaia di bambini, donne e uomini patiscono traumi profondi e vedono negati i loro diritti fondamentali. È fondamentale, dunque, ribadire con forza il ripudio ai conflitti e il perseguimento della pace».
Arezzo, giovedì 6 febbraio 2025
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