sabato 12 maggio 2012

Matteucci rilancia il progetto del Terzo Polo

AREZZO – Per il centrodestra le ultime elezioni amministrative hanno rappresentato una grande occasione persa. A sostenerlo è Giuseppe Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, che non nasconde la propria delusione sia per i risultati ottenuti che, soprattutto, per l'impossibilità di trovare un accordo come Terzo Polo.
Dopo che nel 2011 alle amministrative del Comune di Arezzo la prima unione tra Fli, Udc e Api aveva portato all'elezione di Luigi Scatizzi come consigliere, nei mesi scorsi Matteucci sperava di continuare sulla strada dell'alleanza, ma, al contrario, il progetto del Terzo Polo si è arenato. «Dopo le ultime elezioni il centrodestra non può fare altro che leccarsi le ferite - afferma. - Questo mi amareggia perché sono convinto che se avessimo corso come Terzo Polo in qualche comune avremmo potuto festeggiare. Nel 2011 il Fli era stato tra i principali promotori di un accordo che ha portato all'elezione di Scatizzi in consiglio comunale: tra 9 liste e 400 candidati, nonostante un lavoro iniziato in ritardo e una campagna elettorale di pochissime settimane, siamo arrivati terzi come preferenze. Il buon esito di questo accordo è testimoniato proprio da Scatizzi, con cui tuttora collaboriamo attivamente per un'opposizione non ideologica ma per il bene della città: anche nelle ultime elezioni dovevamo rimanere su questa strada, invece abbiamo fatto un passo indietro perché, quando ci siamo incontrati per rinnovare l'alleanza, abbiamo trovato molte situazioni già decise». 
Per quanto riguarda il futuro, Matteucci si augura che il progetto del Terzo Polo possa concretizzarsi, comprendendo non solo Fli, Udc e Api ma tutta la società civile, con un partito e proposte nuove in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. «Casini dice che il Terzo Polo è finito, ma non è così: io credo che debba ancora nascere - continua Matteucci. - I cittadini hanno bisogno di un partito di centrodestra con un progetto politico serio, un partito con persone nuove che siano espressione della società civile, che conoscano i problemi e le esigenze della collettività e che lavorino per il bene comune. Occorre un progetto concreto che trovi le proprie fondamenta nella moralità, nell'etica e nel merito: in quest'ottica il partito dovrebbe dare un forte segnale ai cittadini rinunciando ai finanziamenti pubblici. Il Terzo Polo deve essere una fucina di proposte in grado di fare il bene del territorio perché solo così il cittadino potrà tornerà a votare chi ha le idee migliori e non chi è più simpatico o chi è maggiormente polemico. Io mi sento parte integrante del progetto del Terzo Polo e mi auguro che, sia a livello nazionale che a livello locale, si trovino le basi per avviare questa nuova esperienza».

Arezzo, Domenica 13 Maggio 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
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