AREZZO
– Per il centrodestra le ultime elezioni amministrative hanno
rappresentato una grande occasione persa. A sostenerlo è Giuseppe Matteucci,
coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, che non nasconde la propria
delusione sia per i risultati ottenuti che, soprattutto, per l'impossibilità di
trovare un accordo come Terzo Polo.
Dopo che nel 2011 alle amministrative del
Comune di Arezzo la prima unione tra Fli, Udc e Api aveva portato all'elezione
di Luigi Scatizzi come consigliere, nei mesi scorsi Matteucci sperava di
continuare sulla strada dell'alleanza, ma, al contrario, il progetto del Terzo
Polo si è arenato. «Dopo le ultime
elezioni il centrodestra non può fare altro che leccarsi le ferite -
afferma. - Questo mi amareggia perché
sono convinto che se avessimo corso come Terzo Polo in qualche comune avremmo
potuto festeggiare. Nel 2011 il Fli era stato tra i principali promotori di un
accordo che ha portato all'elezione di Scatizzi in consiglio comunale: tra 9
liste e 400 candidati, nonostante un lavoro iniziato in ritardo e una campagna
elettorale di pochissime settimane, siamo arrivati terzi come preferenze. Il
buon esito di questo accordo è testimoniato proprio da Scatizzi, con cui
tuttora collaboriamo attivamente per un'opposizione non ideologica ma per il
bene della città: anche nelle ultime elezioni dovevamo rimanere su questa
strada, invece abbiamo fatto un passo indietro perché, quando ci siamo
incontrati per rinnovare l'alleanza, abbiamo trovato molte situazioni già
decise».
Per quanto riguarda il futuro, Matteucci si augura che il progetto
del Terzo Polo possa concretizzarsi, comprendendo non solo Fli, Udc e Api ma
tutta la società civile, con un partito e proposte nuove in grado di rispondere
alle esigenze dei cittadini. «Casini dice
che il Terzo Polo è finito, ma non è così: io credo che debba ancora nascere
- continua Matteucci. - I cittadini hanno
bisogno di un partito di centrodestra con un progetto politico serio, un
partito con persone nuove che siano espressione della società civile, che
conoscano i problemi e le esigenze della collettività e che lavorino per il
bene comune. Occorre un progetto concreto che trovi le proprie fondamenta nella
moralità, nell'etica e nel merito: in quest'ottica il partito dovrebbe dare un forte
segnale ai cittadini rinunciando ai finanziamenti pubblici. Il Terzo Polo deve
essere una fucina di proposte in grado di fare il bene del territorio perché solo
così il cittadino potrà tornerà a votare chi ha le idee migliori e non chi è
più simpatico o chi è maggiormente polemico. Io mi sento parte integrante del
progetto del Terzo Polo e mi auguro che, sia a livello nazionale che a livello
locale, si trovino le basi per avviare questa nuova esperienza».
Arezzo, Domenica 13 Maggio 2012
Uffici Stampa
EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento