AREZZO – Torna a parlare di sanità Luigi
Scatizzi, consigliere del Nuovo Polo per Arezzo che, all'ultima seduta
comunale, ha presentato alle istituzioni un'interrogazione per ricevere
risposte chiare e concrete sulle prospettive dell'ospedale aretino del San
Donato.
L'interrogazione ha trovato le proprie basi dalla partenza del dr.
Fabio Sbrana, il primario di chirurgia ed esperto di robotica che è tornato a
prestare servizio negli Stati Uniti, a Chicago: questa situazione ha lasciato
Arezzo senza un esperto di chirurgia robotica e ha dunque reso vani gli
investimenti effettuati dall'azienda ospedaliera nell'innovazione delle
tecnologie della robotica. L'addio di Sbrana si inserisce sul solco di un San
Donato che si sta impoverendo sempre di più.
«È stato un altro colpo alle eccellenze del nostro ospedale -
afferma Scatizzi. - A poche settimane dalla
perdita della convenzione per l'esecuzione di interventi di chirurgia toracica,
il San Donato è sempre più povero, con un dislocamento di alcuni ambiti
chirurgici su altri plessi del territorio che costringe i pazienti al
pendolarismo sanitario con un conseguente aumento di costi e di disagi per
tutte le famiglie aretine. Per quanto riguarda il professor Sbrana, è stato
comunicato che questo rimarrà a disposizione del San Donato in una sorta di
partnership sancita da una convenzione di cui è difficile capire i contorni
organizzativi ed operativi, dal momento che il primario lavorerà a Chicago: non
vorrei che questa convenzione fosse un modo per uscire in punta di piedi da una
situazione difficile o un altro marchingegno per consentire al successore "in
pectore" di maturare i titoli e l'anzianità necessarie per prenderne il posto.
Questa partenza testimonia il fallimento dell'obiettivo di formare entro 2 anni
i chirurgi in grado di assolvere autonomamente agli interventi robotici, una
delle promesse della Asl al momento della presentazione della nuova eccellenza
chirurgica aretina. Nel frattempo siamo in attesa di un nuovo primario che venga
da fuori Arezzo e che, probabilmente, userà il San Donato solo come una tappa
di crescita professionale: invece di portare professionalità da fuori, sarebbe l'ora
di far crescere le risorse presenti sul territorio, investendo su quei dottori che
lavorano in città e che vivono la città». Alla luce di queste premesse,
Scatizzi ha chiesto alla giunta uno sforzo per far cessare il depotenziamento a
cui è sottoposto l'ospedale aretino, sollecitando la Asl perché investa sulle
professionalità presenti sul territorio, facendole crescere e creando una
classe di medici attaccata non solo alla professione ma anche alla città di
Arezzo.
Arezzo, Domenica 20 Maggio 2012
Uffici Stampa EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
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