domenica 20 maggio 2012

Si impoverisce la chirurgia del San Donato: Scatizzi chiede l'intervento delle istituzioni

AREZZO – Torna a parlare di sanità Luigi Scatizzi, consigliere del Nuovo Polo per Arezzo che, all'ultima seduta comunale, ha presentato alle istituzioni un'interrogazione per ricevere risposte chiare e concrete sulle prospettive dell'ospedale aretino del San Donato.
L'interrogazione ha trovato le proprie basi dalla partenza del dr. Fabio Sbrana, il primario di chirurgia ed esperto di robotica che è tornato a prestare servizio negli Stati Uniti, a Chicago: questa situazione ha lasciato Arezzo senza un esperto di chirurgia robotica e ha dunque reso vani gli investimenti effettuati dall'azienda ospedaliera nell'innovazione delle tecnologie della robotica. L'addio di Sbrana si inserisce sul solco di un San Donato che si sta impoverendo sempre di più. 
«È stato un altro colpo alle eccellenze del nostro ospedale - afferma Scatizzi. - A poche settimane dalla perdita della convenzione per l'esecuzione di interventi di chirurgia toracica, il San Donato è sempre più povero, con un dislocamento di alcuni ambiti chirurgici su altri plessi del territorio che costringe i pazienti al pendolarismo sanitario con un conseguente aumento di costi e di disagi per tutte le famiglie aretine. Per quanto riguarda il professor Sbrana, è stato comunicato che questo rimarrà a disposizione del San Donato in una sorta di partnership sancita da una convenzione di cui è difficile capire i contorni organizzativi ed operativi, dal momento che il primario lavorerà a Chicago: non vorrei che questa convenzione fosse un modo per uscire in punta di piedi da una situazione difficile o un altro marchingegno per consentire al successore "in pectore" di maturare i titoli e l'anzianità necessarie per prenderne il posto. Questa partenza testimonia il fallimento dell'obiettivo di formare entro 2 anni i chirurgi in grado di assolvere autonomamente agli interventi robotici, una delle promesse della Asl al momento della presentazione della nuova eccellenza chirurgica aretina. Nel frattempo siamo in attesa di un nuovo primario che venga da fuori Arezzo e che, probabilmente, userà il San Donato solo come una tappa di crescita professionale: invece di portare professionalità da fuori, sarebbe l'ora di far crescere le risorse presenti sul territorio, investendo su quei dottori che lavorano in città e che vivono la città». Alla luce di queste premesse, Scatizzi ha chiesto alla giunta uno sforzo per far cessare il depotenziamento a cui è sottoposto l'ospedale aretino, sollecitando la Asl perché investa sulle professionalità presenti sul territorio, facendole crescere e creando una classe di medici attaccata non solo alla professione ma anche alla città di Arezzo.
                              
Arezzo, Domenica 20 Maggio 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
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