AREZZO – Ogni anno l'assegnazione delle palestre
e degli impianti comunali è motivo di lamentele da parte di numerose società
sportive aretine. Tale assegnazione è regolata da un bando che premia quelle
realtà che in estate presentano i migliori progetti e il più alto numero di
iscritti, ma non prevede verifiche né sui dati presentati dalle singole società
né, successivamente, sull'effettivo utilizzo degli impianti negli orari e nelle
modalità stabilite dal Comune.
Capita dunque che, nel corso della stagione, una società diminuisca la propria attività all'interno di una palestra e che la lasci inutilizzata senza avvisare l'amministrazione di questa variazione; tale mancata comunicazione impedisce al Comune di procedere ad una nuova assegnazione dello spazio ad un'altra società. Ad illustrare questa problematica è il capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo Luigi Scatizzi che, in seguito ad una serie di incontri con alcuni dirigenti sportivi, ha presentato un'interrogazione all'assessore allo sport Marco Donati.
Capita dunque che, nel corso della stagione, una società diminuisca la propria attività all'interno di una palestra e che la lasci inutilizzata senza avvisare l'amministrazione di questa variazione; tale mancata comunicazione impedisce al Comune di procedere ad una nuova assegnazione dello spazio ad un'altra società. Ad illustrare questa problematica è il capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo Luigi Scatizzi che, in seguito ad una serie di incontri con alcuni dirigenti sportivi, ha presentato un'interrogazione all'assessore allo sport Marco Donati.
«Le
società avanzano le domande di assegnazione in estate - spiega Scatizzi. - Spesso
i dati forniti sono solo teorici e può capitare che, nel corso della stagione,
queste realtà perdano iscritti o riducano la loro attività, diminuendo di
conseguenza il bisogno degli spazi a loro assegnati. Alla luce di questa
situazione, ho chiesto alla giunta se non fosse il caso di prevedere periodicamente
una verifica delle società e del loro effettivo utilizzo degli impianti
sportivi negli orari e nei modi previsti al momento dell'assegnazione. Con
questi specifici controlli sarebbe possibile scongiurare eventuali situazione
di sottoutilizzo procedendo ad una nuova assegnazione degli impianti a quelle
società che precedentemente erano state escluse o relegate in orari e in spazi
non adeguati».
Scatizzi propone che, a seguito di queste verifiche e sulla
base di altri parametri quali la manutenzione o il regolare pagamento dei canoni
d'affitto, il Comune provveda a formulare un "albo" delle società virtuose
che determini una graduatoria finalizzata, in futuro, ad assegnazioni più eque.
«Questo albo costringerebbe le società ad
una maggior responsabilità - conclude il consigliere. - In presenza di evidenti e palesi inadempienze
o incongruenze con i parametri di assegnazione, l'amministrazione dovrebbe procedere
alla convocazione degli assegnatari per richiedere spiegazioni, prevedendo, nei
casi più gravi, la revoca dello spazio e la sua assegnazione ad altri utenti».
Arezzo,
Mercoledì 2 Gennaio 2013
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