AREZZO
– Nei prossimi mesi
sono numerose le società partecipate di Arezzo di cui scadranno gli organi
amministrativi, dunque per la nuova giunta del sindaco Ghinelli si prospetta un
bel banco di prova per mostrare una reale volontà di cambiamento. A sostenerlo
sono i Popolari per Arezzo che, da anni, avanzano l'esigenza di avviare una
complessa riorganizzazione delle sessantasette società in cui il Comune di
Arezzo ha partecipazioni, un numero elevato che implica notevoli costi per il
loro mantenimento e per i loro consigli di amministrazione. In attesa di riprendere
il processo di razionalizzazione avviato dal consiglio comunale precedente per
eliminare gli enti inutili e per abbattere le spese a carico della comunità,
intanto un primo passaggio per la nuova amministrazione sarà rappresentato dal cambiamento
dei loro vertici. Per rendere questi organi realmente al servizio della città
deve infatti essere rotto il filo che li lega alla politica, dimostrando un
coraggio che è mancato alle precedenti legislature. Le società partecipate, finora,
non hanno premiato le competenze e le doti personali, ma sono state spesso il
luogo per assegnare poltrone e favori alla classe politica.
«Molte partecipate - spiega Andrea
Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - sono state configurate come veri e propri "poltronifici",
concessi a persone di fiducia dei partiti o alla classe politica in
prepensionamento o in rottamazione. Con queste metodologie di scelta sono stati
tenuti in vita meccanismi clientelari che ora la nuova giunta dovrà essere
coraggiosa nello scardinare: attendiamo con fiducia l'atto d'indirizzo che
definirà i principi da seguire nei prossimi anni».
Arezzo,
martedì 21 luglio 2015
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