AREZZO – Le Acli di
Arezzo si interrogano sul dramma delle morti bianche. Sabato 6 aprile, alle
17.30, si terrà un convegno dal titolo “Tutela e sicurezza sul lavoro” che,
ospitato dalla Casa dell’Energia di via Leone Leoni e aperto alla libera
partecipazione di ogni cittadino, proporrà un approfondimento su un delicato
tema che anno dopo anno interessa centinaia di famiglie. Solo nel 2018, infatti,
sono state accertate 703 morti sui luoghi di lavoro (di cui otto solo in provincia
di Arezzo, una delle terre più colpite), un numero in aumento di quasi il 10% rispetto
al 2017 e che sale notevolmente considerando i decessi sulle strade e in
itinere. Le Acli, essendo un’associazione nata per tutelare i lavoratori, hanno
scelto di trattare questo problema da un punto di vista normativo e sociale
ponendo intorno ad un tavolo tanti relatori con esperienze nel settore.
L’appuntamento, introdotto del presidente
provinciale delle Acli Stefano Mannelli e moderato dalla giornalista Elettra Fiorini,
sarà aperto dall’intervento “Normative sulla sicurezza del lavoro” a cura dell’amministratore
unico di Eta Giancarlo Roggi che presenterà la sua decennale esperienza come
consulente su ambiente e sicurezza all’interno delle aziende.
Un’altra delicata
questione sarà trattata da Emilio Quinti che, figlio dell’artigiano Leonardo
Quinti deceduto sul lavoro nel 2016, illustrerà il rapporto tra stato e
famiglie quando avviene una perdita. Successivamente la sociologa Marianna
Costa presenterà il suo libro “Il profumo dell’anice nero” che racconta le
storie di coloro che lavorando hanno perso la vita per negligenza e
superficialità dei titolari nel rispetto delle norme di sicurezza, narrando di
famiglie, figli, mogli, genitori, fratelli e sorelle che si ritrovano a dover
affrontare un inaspettato lutto. Su questo tema è atteso anche l’intervento
di Marianna Viscardi, una donna che sta lottando per avere giustizia e per costruire
una più forte coscienza civile dopo aver vissuto in prima persona questa piaga.
L’ospite, infatti, è la mamma di una trentunenne che morì nel 2010 a causa di
una superficie non a norma, cadendo dal tetto di un capannone che stava
visionando in qualità di ingegnere edile. «Tra
le missioni delle Acli - commenta Mannelli, - rientra anche lo sviluppo della cultura della sicurezza e della
prevenzione degli incidenti sul lavoro. L’obiettivo è di proporre un momento di
approfondimento per creare un clima di maggior attenzione verso questa tematica
da parte dei titolari delle aziende, dei lavoratori e delle istituzioni. Un’attenzione
particolare sarà rivolta alla dimensione umana legata a questo dramma, con le
famiglie che vengono spesso lasciate sole a muoversi in un’infinita giungla
burocratica per ottenere una doverosa giustizia e un equo risarcimento».
Arezzo,
mercoledì 3 aprile 2019
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