domenica 1 aprile 2012

Ricerche ed interventi mirati per superare la crisi del lavoro

AREZZO – Da sempre attento al sociale e alle problematiche del lavoro, Giuseppe Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, esprime soddisfazione per i fondi stanziati dalla Provincia di Arezzo per i corsi di formazione lavorativi. L'unica nota stonata intravista da Matteucci in tali finanziamenti è legata al fatto che questi sono distribuiti in assenza di una vera e propria ricerca di mercato capace di mettere in luce i settori dove il bisogno e l'offerta sono maggiori.
«Arezzo e la sua provincia stanno vivendo una preoccupante crisi lavorativa - spiega Matteucci. - Molte ricerche testimoniano come siano sempre più i giovani in cerca di lavoro, i disoccupati, i precari e i cassaintegrati, dunque sono felice di appurare che siano stati stanziati importanti contributi per la formazione: solo con corsi mirati è possibile sostenere il mondo lavorativo e garantire nuove possibilità a chi è in difficoltà. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica perché capita sempre più spesso di registrare corsi finanziati solo per favorire chi li organizza o chi insegna, considerando solo in un secondo momento le esigenze di chi deve essere formato. Mancano i dati circa le professioni di cui il mercato necessita: sapendo che un'azienda ha bisogno di 10 impiegati, posso finanziare un corso mirato verso tale professione e garantire così il lavoro ai partecipanti, ma senza i suddetti dati come farò a pianificare la formazione? Queste ricerche non sono mai state fatte, dunque non conosciamo quali sono le professionalità e i settori merceologici dove nella nostra provincia c'è bisogno e il risultato è che assistiamo ad uno spreco di finanziamenti per mestieri in cui il mercato è già saturo. La Provincia dovrebbe investire a monte per indagini sul mercato del lavoro e poi avviare corsi di formazione per professioni in cui c'è bisogno: solo così la domanda può incontrare l'offerta e un territorio può superare la crisi del lavoro».
Per un ulteriore servizio alla collettività, Matteucci sostiene la necessità di strutturare e intensificare le ricerche sul mercato del lavoro, allargandole anche al mondo della scuola e studiando l'effettiva utilità di investire su tali corsi di formazione. «La Provincia e gli enti preposti non devono dimenticare il rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro - continua. - Le istituzioni dovrebbero supportate le scuole e collegarle alle aziende per permettere ai loro studenti di conoscere le professionalità più ricercate e per metterli in contatto con il mondo del lavoro. Un'ultima indagine dovrebbe rendere noti gli effettivi sbocchi offerti da questi corsi di formazione. Quanti soldi vengono spesi? Quante persone vengono formate? Quante riescono a trovare il lavoro? Sono tutti interrogativi che, in un'ottica di trasparenza, dovrebbero trovare risposte chiare: la formazione assume senso solo attraverso un'attenta pianificazione, altrimenti potrebbe diventare un pozzo senza fondo che grava sulla spesa pubblica e sulle tasche dello stesso cittadino».

Arezzo, Domenica 1 Aprile 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
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