AREZZO – La
politica non può permettersi di rimanere indifferente di fronte alle recenti
morti sui campi da calcio e da calcetto: a sostenerlo è Giuseppe Matteucci,
coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, che invita le pubbliche amministrazioni
a prevenire futuri incidenti e a sostenere una più capillare diffusione dei
defibrillatori.
«Le istituzioni cambino
mentalità e imparino a prevenire i problemi - afferma. - La regione Toscana, la provincia di Arezzo e
i singoli comuni del territorio dovrebbero impegnarsi nell'agevolare e nell'aiutare
gli impianti sportivi o le singole società dilettantistiche a dotarsi di un
defibrillatore, uno strumento in grado di salvare centinaia di vite. Lo sport è
una delle attività più belle al mondo, ma nella sua pratica è doveroso
garantire la giusta sicurezza: a nulla servono le visite mediche se poi, in
caso di incidenti, mancano le attrezzature per intervenire. Un defibrillatore
ha un costo che si aggira intorno ai 1.000 €, una cifra irrisoria per un ente
pubblico che avrebbe però il grande merito di garantire più sicurezza, salvare
alcune vite e dare maggior tranquillità a migliaia di famiglie e di sportivi.
Le palestre, i campi da calcio e da calcetto, le piscine: ogni luogo dove si fa
sport deve offrire le necessarie garanzie ma, purtroppo, al momento sono
pochissimi gli impianti e le società dotate di un defibrillatore. Le
istituzioni non possono rimanere impassibili, ma devono immediatamente
prevedere finanziamenti ed agevolazioni pubbliche per coloro che decidono di dotarsi
di questo strumento».
In
un'ottica di maggior sicurezza, un ruolo fondamentale lo riveste anche la Asl
che, secondo Matteucci, dovrebbe farsi carico di corsi per insegnare ad usare i
defibrillatori e prevedere l'utilizzo di alcuni medici chiamati ad intervenire
negli impianti sportivi. «Per garantire
la sicurezza in ogni impianto - continua, - le istituzioni non possono agire da sole, ma devono coinvolgere anche
le municipalizzate, i privati o la stessa Asl. Quest'ultima, ad esempio, potrebbe
sottoscrivere alcune convenzioni che prevedano l'utilizzo di alcuni medici nei
luoghi dove sono presenti i defibrillatori. Mi chiedo cosa aspettino gli enti
pubblici ad affrontare il problema e a sostenere la sicurezza anche nello sport
di base: sono gli stessi cittadini a richiedere più garanzie, dunque è
necessario che coloro da cui sono rappresentati si facciano carico di queste
esigenze ed agiscano prontamente».
Arezzo, Venerdì 20 Aprile 2012
Uffici Stampa EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
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