sabato 28 aprile 2012

Salvaguardiamo la sanità aretina

AREZZO – La sanità aretina è sempre più debole. A sostenerlo è Giuseppe Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, che afferma l'esigenza di salvaguardare e di ottimizzare i reparti del polo ospedaliero aretino per evitare che, lentamente, il San Donato non diventi una succursale del policlinico di Siena. 
L'ultimo reparto aretino ad essere sacrificato è stato quello di chirurgia toracica, una chiusura che costringerà tutti gli aretini in attesa di interventi per i tumori ai polmoni ad accollarsi lunghi viaggi verso ospedali di altre città. «La chirurgia toracica è solo l'ultima perdita del San Donato - spiega Matteucci. - Ad Arezzo abbiamo strutture, strumenti e personalità che ci permetterebbero di eccellere in molti reparti, invece stiamo diventando sempre più una costola periferica rispetto ad altre strutture toscane, con i pazienti aretini che per ricoveri o semplici visite di controllo sono sempre più costretti ad emigrare verso altre città. Questo è un grosso handicap per l'intera città perché crea notevoli disagi e difficoltà per tutte le famiglie aretine». 
Prendendo come esempio il laboratorio delle analisi del sangue, una delle eccellenze del San Donato, Matteucci sostiene la necessità di ottimizzare l'organizzazione dell'ospedale aretino, migliorando il servizio sanitario attraverso una corretta distribuzione delle competenze ed una riduzione degli sprechi. «Mi auguro - continua, - che Arezzo e gli aretini riescano a salvaguardare i servizi che meritano. Sicuramente verranno ridimensionati i finanziamenti per le Asl locali dunque è necessario un processo di riorganizzazione che permetta di ottimizzare le risorse e di non perdere nuovi reparti. Questa riorganizzazione permetterebbe di tagliare le spese e di migliorare la qualità dei reparti, garantendo la riduzione degli sprechi e scongiurando il pericolo che gli aretini si ritrovino con un servizio sanitario sempre più povero. Un problema ormai cronico è, ad esempio, quello delle lunghe liste d'attesa, con alcuni casi di pazienti che da mesi attendono un intervento: l'ottimizzazione permetterebbe di bilanciare i vari reparti e di offrire un servizio migliore anche in questa direzione. Non possiamo chiudere gli occhi ed aspettare che le cose si sistemino da sole, dunque è importante agire immediatamente perché la salute è la cosa più importante di cui gode ogni cittadino e tutti ci dobbiamo impegnare perché migliori e resti il perno ideale della nostra città».

Arezzo, Domenica 29 Aprile 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento