AREZZO
– La sanità aretina è sempre più debole. A sostenerlo è Giuseppe
Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, che afferma l'esigenza
di salvaguardare e di ottimizzare i reparti del polo ospedaliero aretino per
evitare che, lentamente, il San Donato non diventi una succursale del
policlinico di Siena.
L'ultimo reparto aretino ad essere sacrificato è stato quello
di
chirurgia toracica, una chiusura che costringerà tutti gli aretini in attesa di
interventi per i tumori ai polmoni ad accollarsi lunghi viaggi verso ospedali
di altre città. «La chirurgia toracica è
solo l'ultima perdita del San Donato - spiega Matteucci. - Ad Arezzo abbiamo strutture,
strumenti e personalità che ci permetterebbero di eccellere in molti reparti,
invece stiamo diventando sempre più una costola periferica rispetto ad altre
strutture toscane, con i pazienti aretini che per ricoveri o semplici visite di
controllo sono sempre più costretti ad emigrare verso altre città. Questo è un
grosso handicap per l'intera città perché crea notevoli disagi e difficoltà per
tutte le famiglie aretine».
Prendendo come esempio il laboratorio delle
analisi del sangue, una delle eccellenze del San Donato, Matteucci sostiene la
necessità di ottimizzare l'organizzazione dell'ospedale aretino, migliorando il
servizio sanitario attraverso una corretta distribuzione delle competenze ed
una riduzione degli sprechi. «Mi auguro - continua, - che Arezzo
e gli aretini riescano a salvaguardare i servizi che meritano. Sicuramente
verranno ridimensionati i finanziamenti per le Asl locali dunque è necessario
un processo di riorganizzazione che permetta di ottimizzare le risorse e di non
perdere nuovi reparti. Questa riorganizzazione permetterebbe di tagliare le
spese e di migliorare la qualità dei reparti, garantendo la riduzione degli
sprechi e scongiurando il pericolo che gli aretini si ritrovino con un servizio
sanitario sempre più povero. Un problema ormai cronico è, ad esempio, quello
delle lunghe liste d'attesa, con alcuni casi di pazienti che da mesi attendono un
intervento: l'ottimizzazione permetterebbe di bilanciare i vari reparti e di
offrire un servizio migliore anche in questa direzione. Non possiamo chiudere
gli occhi ed aspettare che le cose si sistemino da sole, dunque è importante
agire immediatamente perché la salute è la cosa più importante di cui gode ogni
cittadino e tutti ci dobbiamo impegnare perché migliori e resti il perno ideale
della nostra città».
Arezzo, Domenica 29 Aprile 2012
Uffici Stampa
EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
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