AREZZO – Nelle ultime settimane i numerosi
scandali sui finanziamenti pubblici ai partiti hanno evidenziato la necessità
di rivedere le norme e i controlli a cui sottoporre il mondo politico. Sul tema
si è espresso anche Giuseppe Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e
Libertà, che ha assunto una posizione netta affermando, anche alla luce
dell'attuale situazione economica italiana, la necessità di riformare
profondamente il sistema dei finanziamenti.
«Il problema esiste ed è grave perché sulle spese dei partiti non sono
previsti né controlli né sanzioni - spiega. - Nel 2008 i partiti italiani hanno ricevuto 503 milioni di finanziamenti
pubblici e di questi ne hanno spesi 136: dove sono i 367 milioni non spesi?
Considerando che i partiti tedeschi ottengono 133 milioni, quelli francesi 80 e
quelli inglesi appena 5, è palese che in Italia c'è qualcosa che non va e che
sia forte l'urgenza di una riforma della vita pubblica in grado di condurre ad
una riduzione degli sprechi e ad un ritorno alla moralità. I finanziamenti
andrebbero innanzitutto ridimensionati in rapporto a quella che è l'attuale
situazione economica: la crisi degli italiani non può lasciare indifferenti i
partiti, che devono rinunciare ai soldi pubblici permettendo allo stato di
utilizzarli per il sociale, per la riduzione delle imposte, per aiutare chi è
in difficoltà e per propiziare la ripresa economica. In un'ottica di
trasparenza e di servizio alla collettività, anche i suddetti 367 milioni non
spesi andrebbero restituiti allo stato. La politica dovrebbe inoltre dotarsi di
un decalogo che spieghi chiaramente come utilizzare i finanziamenti perché, al
momento, questi sono spesi secondo il libero arbitrio dei partiti e dovrebbe
prevedere tassativi controlli delle spese da parte della Corte dei Conti,
l'unico organismo indipendente che può valutare la corretta gestione delle
finanze pubbliche. Per quanto riguarda le sanzioni, io toglierei la
cittadinanza a chi fa un uso sbagliato dei soldi pubblici, privandolo così della
cosa più preziosa che lo stato gli offre dal punto di vista politico e sociale:
è una posizione estrema, ma per riportare la politica sui binari dell'etica e
della moralità è necessario dare segnali forti e incisivi».
Secondo
Matteucci la revisione dei finanziamenti non deve ignorare le realtà locali,
prevedendo ricadute del denaro pubblico anche sui territori dove i partiti
operano. «È necessario ripartire dal territorio
- conclude. - Le sezioni locali agiscono
a contatto con la gente e possono far ritrovare la fiducia nella politica,
dunque i soldi pubblici dovrebbero convergere sul territorio, con i partiti
nazionali pronti a ridistribuire i finanziamenti alle sedi locali: solo così la
politica può realmente tornare a fare il bene dell'intera cittadinanza».
Arezzo, Domenica 15 Aprile 2012
Uffici Stampa
EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento