AREZZO – Il bilancio del Comune di Arezzo è sano
ma sterile. È questo il succo dell'intervento che Luigi Scatizzi, capogruppo
del Nuovo Polo per Arezzo, ha presentato al consiglio comunale di venerdì sera
per motivare il suo voto contrario al bilancio consuntivo presentato dalla
giunta. Il consigliere ha riconosciuto la virtuosità del bilancio che, chiuso
positivamente, mostra un Comune sano e in buona salute, ma lamenta il fatto che
le risorse pubbliche siano state utilizzate poco e male.
Una voce di spesa che,
ad esempio, ha subito drastiche riduzioni è quella sociale, con la giunta che
ha bruscamente ridotto gli investimenti in questo ambito e i conseguenti aiuti
ai cittadini bisognosi. «Un bilancio
gestito bene non è solo un bilancio numericamente positivo - ha affermato
in aula Scatizzi, - ma è anche un
bilancio che tiene in considerazione il benessere della collettività. Non
capisco perché in tale situazione di difficoltà economica siano state quasi
annullate le risorse dedicate al sociale. Dal 2006 il Comune ogni anno ha
sempre più ridotto queste voci di spesa, esternalizzando i servizi, riducendo
gli investimenti e annullando gli aiuti e i sostegni ai cittadini. Sono
drasticamente diminuite le spese a sostegno dei minori, degli indigenti, degli
anziani e delle famiglie in difficoltà: a cosa è servito creare uno specifico assessore
alle nuove povertà se poi questo non ha le risorse per lavorare?».
Un'altra
voce del bilancio che non ha convinto Scatizzi è quella relativa alla cultura e
al turismo, ambiti d'azione su cui il Comune ha deciso di bloccare gli
investimenti. A non esser diminuite sono però le spese per l'apparato comunale,
con un aumento degli assessori ben oltre le reali esigenze della città. «La riduzione della spesa non deve esser solo
quantitativa - spiega il consigliere, - ma
soprattutto qualitativa, con tagli più oculati e meglio indirizzati. Sono stati
penalizzati ambiti in cui la città avrebbe bisogno di investimenti come la
cultura e il turismo, mentre l'apparato governativo è stato incrementato. Nove
assessori, ad esempio, sono troppi considerando che ognuno di loro ha un
ufficio, una struttura, uno staff e dei dirigenti da mantenere. Era questo l'ambito
di spesa in cui dovevamo tagliare, non quello sociale».
A conclusione
dell'intervento, Scatizzi ha chiesto che nel prossimo bilancio di previsione le
risorse in eccedenza tornino verso i poveri e verso il sociale. «Al giorno d'oggi - conclude il
consigliere, - la spending review deve
essere fatta pensando esclusivamente al bene del cittadino».
Arezzo,
Sabato 20 Aprile 2013
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