AREZZO
– Un pizzaiolo aretino
nel gotha della cucina italiana. Riccardo Pancini, titolare della pizzeria Al
Foghèr di Ponte alla Chiassa, ha vissuto l’emozione di essere tra i relatori
della quattordicesima edizione di “Identità Golose” che ha riunito a Milano
Congressi i più grandi chef dalla penisola e dall’estero per tre giorni di
approfondimenti e di confronti dedicati alle più recenti tendenze del buon
mangiare. Il tema dell’evento è stato il “Fattore umano” e ogni relatore ha
sviluppato questo argomento approfondendo l’importanza delle relazioni
intessute con i fornitori, con i colleghi e con i clienti, intese come un
elemento fondamentale per una cucina conviviale, creativa e di qualità. Tra i
protagonisti della manifestazione è rientrato anche Pancini che, ad appena
ventun anni, ha avuto l’opportunità di tenere un dibattito e un cooking show in
un contesto tanto importante, contribuendo al programma di un congresso che
vantava personalità come Carlo Cracco e Massimo Bottura.
Dopo essersi laureato all'Università della
Pizza di Vighizzolo d'Este (Pd), l’aretino è rapidamente diventato uno dei
principali esponenti italiani della pizza contemporanea, cioè di un piatto di
alta cucina capace di unire gusto e benessere attraverso la ricerca di
farciture con sapori innovativi poste su basi altamente digeribili.
Questa
professionalità è valsa l’invito a “Identità Golose” dove, all’interno dello
stand allestito dal Molino Quaglia, ha interpretato il tema del “Fattore umano”
declinandolo nella sua esperienza quotidiana e in una sua ricetta originale.
Nel cooking show, Pancini ha preparato una focaccia salata capace di esprimerne
l’identità culinaria e, allo stesso tempo, lo stretto legame che lo lega al
territorio d’Arezzo e ai suoi produttori, rappresentati dall’utilizzo di
ingredienti come la mortadella di grigio del Casentino de Le Selve di Vallolmo,
la burrata pugliese del Caseificio Aretino di Daniele Mirizi o i tartufi
casentinesi del cavatore Vittorio. Il pizzaiolo ha inoltre illustrato tutte le
fasi di realizzazione del piatto, concentrandosi soprattutto sulla cura negli
impasti per assecondare le crescenti richieste di una dieta sana ed
equilibrata. «Il “Fattore umano” che ho
presentato a Milano Congressi - spiega Pancini, - trova il proprio perno in un rapporto quotidiano con i produttori del
territorio per individuare ingredienti di prima qualità che vengono poi
assemblati in pizze nate anche dall’ascolto e dal confronto con i colleghi e
con gli stessi clienti. La partecipazione a “Identità Golose” è
stata particolarmente emozionante perché ho avuto modo di incontrare i grandi chef
italiani e di sviluppare un modello di cucina all’avanguardia intesa come
centro pulsante di relazioni umane».
Arezzo, mercoledì 7 marzo 2018
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